A Bonarcado, territorio di fonti e di falde acquifere, si sono lasciati rubare il bene prezioso e vitale da Abbanoa (società di ladri di beni pubblici, questo significa privatizzare i beni essenziali della comunità)
Non sono stati capaci di tenere alla larga i privatizzatori dell'acqua dalle loro fonti.
Con quale diritto e faccia ora Abbanoa chiede che Bonarcado paghi la bolletta di un bene che é giá dei cittadini di Bonarcado. Cosa anno investito in merito? Considerando che gli acquedotti sono stati costruiti quando abbanoa non esisteva e nessuno degli azionisti ladroni era ancora nato..
Abbanoa minaccia i Bonarcadesi: -Vi lasciamo a secco-
http://lanuovasardegna.gelocal.it/regione/2014/06/18/news/ramazzotti-e-il-nuovo-ad-di-abbanoa-1.9445376
Poteva aggiungere anche: -Presidente se lei non ci aiuta dovremo difenderci da soli dalle minacce di
"Abbanoa" (gestore dell'acqua pubblica in quasi tutta la Sardegna. Ormai, non si sa bene come abbiano fatto, sicuramente lustrando i sindaci che sono in parte soci della stessa società, hanno preso possesso della gestione della rette idrica di molti Comuni) lei conosce la roncola?-
«L’acqua è un bene di prima necessità». Da Bonarcado una lettera aperta al Presidente della Repubblica | Bentos
Sento odore di tradimento in quel di Bonarcanto, e di interessi prettamente personali. Io penso che Mario sia diventato azionista di Abbanoa altrimenti non si spiega questo tiro basso e mancino ai danni della comunità. Non credo neppure abbia avuto qualche sasso nelle scarpe da levare. Non lo sapremo mai; non risponde neppure alle interrogazione dell'opposizione figuriamoci se fará rapporto, o meglio, se renderà conto a tutti noi Bonarcadesi.. io però personalmente andrei a dirli: -questa chi la paga, e perché-
Penso che da cittadini dovete pretendere che quel maledetto contatore venga al piú presto rimosso ( e lo rimandate al mittente, troverà dove collocarselo) Poi una capatina a Bau Nou, tutti insieme, per occupare il Sito affinché Abbano vira in ritirata... siete voi da cittadini che dovete dare un segnale forte, altrimenti quei criminali vi si magnano vivi ( per me chi é a favore della privatizzazione dei beni pubblici e del sistema amministrativo, sono complici dei criminali che se ne appropriano) Non é certo cosí che si creano i posti di lavoro, così si disperdono gli utili e le risorse, dal che il d'attore di lavoro nega i diritti ai lavoratori, e spesso é costretto anche a licenziare senza motivi apparenti e solo per suo tornaconto. Mi pare ovvio che bisogna stare con le mani in mano quando c'é di mezzo un bene prezioso come l'acqua e per giunta nel proprio territorio, quindi i primi ad averne diritto senza dovere pagare a secondi padroni, vostro punto di riferimento é il comune, é in loco che si paga il consumo. Cacciate gli operai, assolutamente non devono mettere mano nella vostro deposito...
A quanto pare il contattore c´é dal 2008 e forse ancora prima, mi domando come mai nessuno ne ha mai parlato, come mai solo ora si parla di contattore? L'opposizione dell'altra legislatura dov'era? Non era Michelino, assessore a suo tempo nel secondo mandato di Mario, il responsabile e il possessore delle chiavi del deposito? Cosa é successo, considerando che i paesi del Monti Ferru erano uniti, e aggiungo agguerriti, nell'intento di mantenerà la gestione delle reti idriche e delle sorgenti; lo stesso Mario postò online che l'acqua a Bonarcado sarebbe rimasta pubblica, perché allora, ha forse cambiato idea? Perché a Bonarcado é successo questo fatto? (ci sono forse degli accordi segreti fra il sindaco Mario Sassu e i dirigenti di Abbanoa?) Qualcuno deve rispondere a queste domande, ma se nessuno le pone, abbanoa vincerà anche in tribunale, dove per altro, tutti i Bonarcadesi dovrebbero presenziare e costituirsi parte offesa...e poi, a palazzo, oltre questo polverone mediatico, cosa dicono? Non sapiamo mai nulla di quella palazzina, neppure Paolo Congiu registra piú dei filmati, la quale in passato si rivelarono interessanti. A Bonarcado, unico borgo al mondo, dove esiste la censura personalizzata, ovvero, ogni uno ha un suo metodo personalizzato per stare zitti, per censurarsi appunto. Paolo lo facevo automaticamente nel leggendario Forum: bonarcado.net; quando i discorsi erano troppo espliciti, e così fanno tutti anche nella realtà in qualche modo. Vale il detto che non bisogna pestare i piedi a nessuno, ma in questo caso mi sa tanto che per esagerazione apprensiva ci schiacciano la testa a tutti... "aridateci pure lo stagno" ah no quella é un'altra storia: lo stagno lo vendete un prete, e a Bonarcanto anche allora tutti zitti..."ve possino"
Di Barolus Viginti
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