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Consorzio Agrario di Sardegna · 🧬GLI OVINI IN SARDEGNA
Consorzio Agrario di Sardegna
4 h
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🧬GLI OVINI IN SARDEGNA: LA PRESENZA NELL’ISOLA È ATTESTATA DAL 6.000 a.C.
🐂🐑🐐🐖I bovini, le capre, le pecore ed il maiale vengono introdotti in Sardegna nel Neolitico antico (6.000-4.000 a.C.).
👩🏻🎓Una parte di questi animali, come il maiale e le pecore tornano ben presto allo stato selvatico dando origine al cinghiale sardo (Sus scrofa meridionalis) nel primo caso ed al muflone nel secondo.
🐑🐐I caprini, e soprattutto le pecore, sono gli animali sui quali si basa in gran parte l’economia del Neolitico antico in Sardegna.
🕵🏻♂️Le pecore sono presenti in tutti i siti più antichi e, oltre a costituire una delle basi dell’alimentazione, contribuiscono, sfuggendo in parte al controllo dell’uomo, a ricostituire la fauna selvatica dando origine al muflone sardo.
📈Le pecore del Neolitico sono di taglia piuttosto grande, con massima a Su Coloru di cm 70,6. Nello stesso sito sono stati recuperati alcune frammenti di cranio maschile, con cavicchie robuste, ma tuttavia non così massicce come quelle del muflone.
Non si notano differenze tra le pecore del Neolitico antico e quelle del Neolitico medio di cultura Bon Ighinu. Anche se la taglia resta simile, si notano differenze con il materiale di cultura Ozieri provenienti dalla grotta Verde presso Alghero.
⬇️La taglia si abbassa nella fase nuragica, con un minimo di cm 49,2 al nuraghe Fluminilongu presso Fertilia, e massima che non supera i 60 cm. Si nota un innalzamento al nuraghe Sirai e nei siti di età romana.
👉Nel Medioevo si hanno altezze molto uniformi che stanno tra i 50 e i 60 cm, occasionalmente superati di poco. Si ha un unico picco a Monteleone, di 79,7 cm. Le cavicchie sono abbastanza robuste a sezione subtriangolare nel maschio mentre mancano nella femmina. Le taglie aumentano di poco nell’età Moderna.
👉Dopo un primo momento nel Neolitico antico in cui probabilmente le pecore venivano utilizzate solo per la produzione di carne, in seguito diventano importanti i prodotti secondari come il latte e la lana. Questo porta a una diversificazione delle età di morte: vengono uccisi gli agnelli in giovane età per favorire la produzione di latte, i subadulti e i giovani adulti sono abbattuti per la produzione di carne e gli individui più vecchi assicurano la riproduzione e la produzione di lana e latte.
📚Barbara Wilkens - Archeozoologia
il Mediterraneo, la storia, la Sardegna
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