I Brogli
elettorali: altra piaga tutta italica che spesso va oltre confine
MI domando che
testa abbiano quegli che agiscono per creare i brogli elettorali.
In linea di massima additiamo giustamente i politici come mandanti, ma esiste
un sottobosco di manovalanza spaventosa pronta a tutto per niente. Che
aspettative avranno queste persone dal futuro, avranno dei figli, avranno degli
interessi, sognano una società migliore. Vorrei proprio saperlo: - che cos'hanno
al posto del cervello...
Bisogna poi
tenere presente che chi fa si che i brogli riescano sono quasi tutti dipendenti
pubblici che nessuno ha mai eletto. Entrano nel sistema per concorso pubblico e
chi sé visto sé visto. Tutto normale verrebbe da dire, ma purtroppo il percorso
spregiudicato di molti di questi dipendenti dello Stato, é segnato da
incongruenze, negligenze di mal servizio, di abusi e quant'altro: sono loro che per volontà
di comodo, di autostima e di smania di grandezza nel credersi una spanna
superiore dell'utenza pubblica, dei cittadini come loro, ma con la puzza fissa sotto il naso; per altro, fanno
dannare i cittadini al cospetto degli sportelli di servizio pubblico: molto che non funziona, la norma é spesso personalizzata dai soggetti per farne regole assestanti: piú pratiche,meno fatica possibile, ma meno servizio utile. Insomma quasi sempre sorge qualche cosa
che non vá e qualche cosa da contestare che fa perdere tempo e spesso denaro...
Allora dico io:
non sarà arrivato il tempo di pensare a questi signori per valutare se il loro
operato è sempre efficiente e cristallino?
Possiamo sempre
far cadere le responsabilità solo sui politici eletti ? …
( quando lo sono
veramente eletti, per carità, basta vedere il governo Renzi messo su da
Napolitano e dalla Merkel, e dove ci stanno portando, ci sarebbe da tornare alle
barricate)
…quando a seguito
hanno qualche milione di complici? Possiamo mai combattere la corruzione e il
malaffare che veicolano parallelamente ai disservizi e alle negligenze del
sistema pubblico, per aggiunta, incrociandosi per gli stessi fini banchettando insieme, diventando lo stesso
problema; se non pensiamo a spulciare anche nell'operato di questa categoria,
che vive anch'essa di piccoli e grandi privilegi al di sopra delle crisi di
ogni tempo, e al di sopra di ogni quieto vivere, che vede invece le comunità
sempre piú a rischio del baratro totale, costretti piú che di altri tempi a
fare le valigie e cercare respiro e dignità oltre confine
( A centinaia stanno
partendo da ogni parte d’Italia solo per la Germania. Sono tutti giovani, molti
lasciano mogli e figli sperando di poterli portare via in un secondo tempo da
una realtà che gli sta uccidendo )
Se non si prende
per serio ogni aspetto del grande ingranaggio che dovrebbe fare funzionare il sistema
non né usciremo mai; mai si potranno combattere le mafie, le caste, i circuiti
di interessi a circuito chiuso, se prima non viene risanato l’intero comparto
dei dipendenti pubblici con nuovi modelli di formazione professionale.
Se in Germania, in
Svizzera e altri Stati il sistema pubblico funziona molto meglio che i Italia, una ragione c’è di sicuro,
e sta senza ombra di dubbio nella formazione professionale di chi viene assunto
per concorso, e introdotto nelle mansioni al servizio dei cittadini, sono certamente piú preparati, hanno ulteriori rigidi insegnamenti di etica deontologica, di
senso di appartenenza nazionalistica, di senso patriotico, di disciplina civile etc.
Ecco, sono
queste le prerogative che mancano agli italiani, e dovremo prima di tutto
domandarci:- ma siamo veramente Italiani?- Serve ancora continuare a illuderci
di stare sotto, protetti dalla stessa bandiera in una Unità puntellata ormai da
residui di nobili ideali e infetta da recrudescenze storiche di ogni sorta, e
che oggi spoglia anche degli ultimi baluardi di sovranità ( depredata dalle
privatizzazioni e dalle riserve aurifere ) cade nelle braccia dell’unione
Europea ancora piú incerta e traballante, di quanto lo sia l’Italia in rovina.
Serve ancora -morire per Danzica-ripeteva spesso il grande
giornalista Enzo Biagi, la stessa apprensione la dobbiamo esprimere verso l’Italia
Nazione: -serve ancora patire e perire per essa dopo cento cinquanta anni di
fallimenti, di abusi e soprusi, e qualche accenno di allusiva gloria?- partendo dal
semplice presupposto che L’identità di appartenenza cambia nettamente da
Regione a Regione, dovremo dire senza remore, NO! Conviene presentarsi all'Europa
in ogni formazione identitaria con i propri valori, la propria storia, gli
stessi bisogni e diritti, lo stesso spirito di collaborativitá per il bene di
ogni etnia, di ogni popolo di appartenenza. .
Diamogli tempo
allora all'Italia romana capitalizzata e punto di riferimento “dell’italiano
peggiore” e degli innocenti che non trovano appiglio, che non l'hanno mai trovato, dei peggiori che sovrappongono i loro interessi a quegli della collettività; che
sia un tempo a scadenza però, che sia un tempo di compiti da portare a termine
con successo, altrimenti si ricorra al fattore
ovvio ogni percorso di scissione per portare all'indipendenza totale le regioni
che già di per sé hanno identità di appartena di Stato, di Nazione…
Non se né puó di questa Italia che mette sul lastrico i cittadini,per cui siamo stanchi di vedere di conseguenza la gente che esasperata si toglie la vita. Badate bene signori che siamo di fronte a un nuovo fenomeno epidemico e che é frutto del malessere sociale ma nessuno ancora né individuato il vero motivo, o perlomeno imputano tali tragedia a fattori del tutto singolari e caratteriali dei soggetti. E invece no! I motivi di questi orribili fatti sono da inquadrare nel malessere sociale, imposto, studiato a tavolino e diffuso, ma nessuno ancora lo dice, eppure alla luce dei fatti tutto si spiega volendo analizzare il fenomeno con lucida e coerente obietivitá; é la crisi dei degli interminabili disagi che delude le aspettative degli uomini e delle donne che si uniscono per formare una famiglia, e invece scoppiano ancora prima di coronare un sogno; ed lí che il fallimento si fa piú insopportabile e insormontabile. Sto parlando dei sempre piú frequenti femminicidi e suicidi la quale hanno raggiunto livelli pandemici ormai. Dobbiamo essere certi che la causa non é da trovare solo nella responsabilità degli sventurati protagonisti che accecati ormai di ogni razionale ragionamento, compiono i gesti estremi per risolvere i loro problemi. Il problema é sociale e come tale va affrontato e risolto. Come sociale é anche il problema della delinquenza comune, della droga, dell'alcolismo. Dove c'é Stato sociale che distribuisce benessere tutti questi problemi vanno automaticamente in calo, fino a sparire del tutto. Anche alla criminalità organizzata, con il benessere sociale diffuso verrebbe a mancare foraggio che la nutre e la manovalanza al suo servizio..
Ecco perché siamo stanchi di questa Italia e non se né puó piú...
...non sé né può più
di questa Italia spregiudicata e truffaldina, che non accetta neppure il voto
popolare e cerca di cambiarne i risultati; per questo a conti fatti,
serenamente e obiettivamente, possiamo contare e ancora sperare nella nuova
forza politica venuta dal basso, dall'urlo disperato degli indifesi, dei
cittadini mai rappresentati, dei cittadini sempre messi in disparte dalla “Mensa
del signore” e dal sistema che crea figli e figliastri. Figli da mandare al
macello e altri a vivere dal sudore versato da altri. La nostra speranza in
Italia si chiama Movimento 5 Stelle; loro lo sanno e ci temono. Se dovessimo
fallire, se la gente no dovesse capirlo per giusta scelta, saranno inevitabili
le barricate. Eh si, proprio cosí di questa Italia non se né può veramente più
Di Barolus
Viginti
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