CosmoS notizie: "Information time" ologramma neuronale (uno né ho, per la gioia dei miei detrattori) di Barolus Viginti:
Il cittadino fa notizia: discussioni, riflessioni e testimonianze del nostro tempo
lunedì 5 dicembre 2022
Siete voi autori della vostra sorte: siete buoni o cattivi, marci, o pronti al consumo nutrizionale sano e biologico?
sabato 30 luglio 2022
Non tutto ci é dovuto, neppure l'aria che respiriamo...
Dobbiamo dare per scontato che ancora prima dei diritti ci sono da osservare dei doveri. I diritti anche quegli che permettono la vita vanno conquistati, rispettati e salvaguardati a nostra garanzia e a garanzia del creato.
Un processo naturale e inesorabile ha cambiato e stá cambiando le condizioni di vivibilità sulla terra, Centra la densità atmosferica quindi la quantità di ossigeno nell'atmosfera
venerdì 20 maggio 2022
Previsioni che si avverano
Verrebbe da dire : - ma cosa stá succedendo al genere umano- ma tutto sommato poi con dovuta riflessione la risposta é altrettanto secca e inequivocabile:- tutto relativo, ce le siamo cercate tutte, anzi, abbiamo fatto tutto da soli-
Arrivati a questo punto nulla ci sorprende piú, tutto sommato tutto era previsto e in parte profetizzato.
-Il Vaiolo delle scimmie- Ultima forse nella lista delle azioni autolesionistiche dell'uomo.
Gli esperti dicono che é la prima volta che la terribile malattia si diffonde da uomo a uomo. Guarda caso ancora una volta danno la colpa agli animali. Forse lo fanno per deviare ogni sospetto che fa risalire a delle responsabilità individuali o di gruppi ben demarcati. Per giunta non posso fare a meno di pensare al controllo demografico sul pianeta. Siamo troppi e questo é un altro amaro dato di fatto. I conti poi non tornano sulla proliferazione umana sul pianeta. Basta pensare che solo tre- quattro secoli fa sulla terra l'umanità non raggiungeva neanche un miliardo di unitá. Com'é possibile che oggi siamo oltre otto miliardi? Non sarà facile rispondere a questi punti di domanda, ma poco importa se nessuno si preoccupa. Importano invece i nodi che vengono al pettine, ma anche in questo caso il problema per molti é sempre degli altri, e lo sono almeno fino a quando gli stessi nodi cominciano a farli inciampare; dal che forse sarà già troppo tardi ricorrere alle dovute correzioni per evitare ulteriori disgrazie.
Nel caso del Covid19 la colpa veniva data ai pipistrelli ( nonostante questi stavano e stanno a mille chilometri di distanza da dove si é diffuso ).
Ora nel caso del Vaiolo delle scimmie, "ovvio", la responsabilità va a carico delle scimmie nonostante anche esse se né stanno tranquille a distanza di sicurezza dalle meschinità umane.
Delle guerre neanche a parlarne; queste fra quelle piú mediatiche e quelle silenziose ma non meno violente e cruente come quella in atto sui confini dell'Europa. Tutta opera dell'uomo e del bieco interesse per il dio denaro ( lo sterco del Diavolo: invenzione astratta ammaliante e illusoria per scambiarlo con i beni reali dei popoli, quindi la terra e i suoi frutti ). Guerra energetica, guerra di mercato, guerra metereologica, guerra finanziaria, quindi guerra di mercato, guerra per cancellare il fallimento di un sistema sociale ( quello dell'occidente per esempio ).
Formiche, grilli e cavallette, ovvero, lavoratori, chiacchieroni e presuntuosi fanfaroni, inseguiti a loro volta da eserciti di "cavallette", instancabili lavoratori si, ma che distruggono ogni cosa di buono che uomo e natura crea in sintonia e in equilibrio con l'ambiente.
Intanto l'inflazione galoppa e travolge tutti, anche chi pensa di fare affari sulle disgrazie collettive, individuali, di diversa etnia o di genere. É così che andremo verso la rovina totale, aridi infruttuosi in un ambiente allo stesso modo arido e sterile, e non ci saranno scuse: abbiamo fatto tutto da soli.
Un caro saluto alle simpatiche scimmie che magari stanno nei loro ambienti recitando dei mantra di scongiuri, confidando nella buona provvidenza del Karma.
Leggi anche: https://wikisinki.blogspot.com/2022/04/vi-racconto-quella-volta-che-vidi-un.html
giovedì 21 aprile 2022
Vi racconto quella volta che vidi un gigante vero
Vi voglio raccontare una vicenda che mi successe qualche anno fa quando ancora la Stazione ferroviaria di Essen non era stata ancora restaurata.
É per altro un ricordo ricorrente che ancora quando mi torna alla mente mi fa pensare e mi pone domande a cui non ho mai saputo rispondere, questo mi é chiaro.
Le cose andarono piú o meno così:
Qualche anno fá, forse una quindicina,
uscito dal lavoro che stava a qualche centinaio di metri dalla stazione ferroviaria della cittá di Essen, dove risiedo da 23 anni; la attraversavo per andare verso la zona pedonale. All'entrata opposta in quel momento vidi entrare una figura immensa, un uomo grande che tendeva quasi ad inchinarsi mentre entrava davanti alle porte di vetro scorrevoli. Era altissimo e allo stesso tempo tozzo, tarchiato si direbbe davanti a delle persone non proprio alte ma robuste e muscolose. Questo signorone muscoloso non lo era per nulla, anzi aveva persino un pó di pancia che appesantiva il suo passo lento ma spedito verso il piano superiore dove probabilmente avrebbe preso, non so come, un treno che lo avrebbe portato chissà dove. Insomma era alto e grosso come non avevo mai visto prima, tozzo appunto, quasi grottesco. Aveva una giacca stropicciata che gli penzolava fino alle cosce che avrebbero potuto coprire insieme cinque sei persone della mia caratura; un gigante, si direbbe, e lo era. Aveva delle scarpe di cui misure non credo sia facile trovare. Erano in ordine, pulite ma schiacciate e sformate un po dal peso dell'uomo. I pantaloni forse anche qualche misura piú grande ma per il resto in ordine. Un'uomo ordinato e pulito, questo é certo. Dietro di lui cera la luce proveniente dall'esterno, davanti a lui l'ombra, la sua ombra, oscurava decisamente lo spazio davanti a sé, davanti alla direzione in cui andava, e dava prova che non si trattava di un'illusione, era veramente una figura mastodontica.
Con il suo andare un pó dondolante impugnava una borsa altrettanto grande per essere un'accessorio comune e che tutti usano, quindi per capirci di misura non certo standard: per lui era e rimaneva una borsa, per una persona della mia corporatura poteva fungere invece come una specie di valigia.
Detto questo, ancora oggi quando ci penso non capisco perché solo io vedevo questo essere da essere incuriosito dalle sue sembianze umane gigantesca mentre gli altri passanti, che erano tanti, non ci facevano caso. Era per i passanti come se non ci fosse, e però mi fermai ad osservarlo curioso e incredulo, e pure lui mi osservo, mi degnò del suo sguardo curioso, muto, ma non incredulo, anzi notavo in un veloce scambio di sguardi anche un piccolo accenno di sorriso, che naturalmente non feci a meno di ricambiare.
Ebbene se per gli altri passanti era come se questa figura eccezionale non ci fosse, di normale era solo il giorno, era uguale a tanti altri, meno che per me che ancora rimane stampato nella mia mente quando che mi girai ad osservarlo ancora, per seguirlo con lo sguardo fin sulla scala mobile che sembrava facesse fatica a portarlo su, fin su un'altra scalinata secondaria che lo portó ai binari, e sparì.
La cosa strana che mi lascia perplesso é che non ho mai rivisto questa persona.
la domanda ricorrente invece é perché io mi sono fermato come bloccato ad osservarlo mentre per gli altri passanti era indifferente?
E poi, chi era costui? Da dove veniva, dove abitava? Cosa faceva ad Essen? Cosa conteneva la sua borsa. Dove andava spedito e dondolante in una struttura evidentemente quasi inadatta alle sue misure e forse alle sue esigenze?
Una cosa sola mi rimane chiara da quell'esperienza: quell'uomo era un gigante, un vero gigante.
Di Barolus Viginti