Oggi, se andate nei supermercati di Berlino o di Parigi, troverete gli stessi prodotti che troverete a Cagliari, a Reggio Calabria, a Napoli, a Roma e in ogni dove nel mondo occidentale globalizzato. Altro che "anguria gavina", "mozzarella di Arborea" o "l'orto di Eleonora". Le mozzarelle sono uguali in tutta Europa, anche se fatte in stabilimenti diversi; lo stesso vale per le mini angurie, i pomodori, le mele, le patate, la cicoria, le cipolle, i meloni e gli aquiloni. Tutto ormai viene prodotto con le stesse prerogative qualitative di sapore e di aspetto.
Intanto, le tradizioni, le usanze e le culture locali si stanno estinguendo e con esse noi stessi. E state molto attenti, perché in futuro potreste incontrare anche la copia speculare di voi stessi e, anche se parleranno una lingua diversa, la cacca avrà la stessa puzza. ("Nessunus prusu had'a porre narrere ca d'hana connotu a su fragu"): questa fatevela spiegare dal filosofo Umberto professor Galimberti... Ditemi che non è vero adesso..."
D'obbligo é da notare anche la svalutazione e la regressione del costo del lavoro, dal che é evidenziabili il livello di povertà in continuo aumento:
"È importante sottolineare e riconoscere le tecniche speculative usate dal potere costituito, in particolare la classe politica e manageriale, che sfrutta i volontari per ridurre i costi nel settore sanitario e laddove la volontà dei privati sostiene il funzionamento degli strumenti di garanzia sociale nel paese. Senza i veri volontari, in Italia nulla funzionerebbe a livello pubblico. Sarebbe invece necessario retribuire i volontari in modo equo e conforme ai diritti sindacali."
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