Il futuro a 5 Stelle

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domenica 11 agosto 2013

La centenaria tragedia degli incendi estivi in Sardegna

In fenomeno degli incendi estivi in Sardegna non é cosa nuova. Anche nel Medio Evo,
nel periodo Giudicale ( la Sardegna era divisa in quattro giudicati sovrani: Cagliari,
Arborea, Gallura e Torres)
http://www.sardiniapoint.it/18.html
La pratica preferita dei piromani era puntuale anche allora nei mesi caldi dell'anno.
Dal codice penale e civile di allora, denominata "Carta DE Logbu" spunta u n'articolo
che puniva severamente chi appiccava fuoco nelle campagne:
Dalla "Carta de Logbu":

"Ordinamentos De fogbu in lauore.Qrivii"
"Tem ordinam9: qui Si alcuna persona ponneret fogbu istudiosaméti a lauore
messadu ouer ad messare: o at vigna: a at ortu et est indi bincbídu pagbit pro
maquícia.llrs.l. et issu damnu a quill at auíre factu: et Si nópagbat ipso ouer
atero pro Se segbit Sillí Sa manu destra: Et issos iurados siant tenudos de
provare et de tenne Sus mal9factores adicussa pena quí narat su secundu
capitulu."
Traduzione:
(L'autorità ordina: chiunque, qualsiasi persona che intenzionalmente a nuocere da
fuoco nel seminato da mietere o non: a vigne, orti, pascoli vergini o pascolati, paghi
per il danno dopo dovuta perizia: Se non paga lui o altri per il danno causato, gli sia
tagliata la mano destra. I giurati competenti garantiscono per tanto che la pena
inflitta sia eseguita come previsto dal secondo Capitolo.)

Oggi meno che in passato non ci devono essere attenuanti per chi manda in Fumo il
territorio e miete delle vittime a causa dello stesso.
Bisogna in ogni caso inasprire le pene sul reato legati alla piromania ( disturbo
comportamentale pericoloso per la società e per l'ambiente) ogni anno per mano di
questi squilibrati vanno in fumo migliaia di migliaia di ettari fra terreni boschivi e
coltivabili. Montagne, colline e pianure in cenere per appagare il gusto di questi malati
difficilmente individuabili se non in fase di reato quando hanno ancora il cerino in
mano.

Chi guadagna dagli incendi estivi:
Come se non bastasse Si uniscono a questi incendiari le ecomafie in costante aumento
un pó ovunque e traggono guadagni e concessioni edilizie dando fuoco alle campagne
interne e in prossimità delle coste dove poi viene favorito il consenso per la
cementificazione selvaggia..
Sono sempre in aumento gli incendi provocati dalla casta invisibile che rendono inutile
l'ordinaria prevenzione eludendone le misure; questi ultimi operano per costringere lo
Stato a finanziare grandi somme di denaro (60 milioni di Euro l'anno a dir poco) per
le squadre di pronto intervento: aerei, elicotteri, mezzi a terra e uomini, ogni anno in
numero crescente.
 A parte il 2013 per via dei tagli straordinari dovuti per la crisi
tutta la macchina antincendio é stata ridotta causando forti disaggi almeno in
Sardegna.

Già nel 2007 Legambiente aveva raccontato il business degli incendi: una realtà fatta
di rimboschimento, abusivismo edilizio, terreni che una volta andati in fumo
aumentano di valore come possibile nuovo suolo edificabile.
Già cinque anni fa Simone Andreotti, responsabile nazionale della protezione civile di
Legambiente aveva denunciato i giochi sporchi:)
I dati provenienti da indagini che riguardano il fenomeno della criminalità ambientali
riporta numeri essenzialmente terrificanti:
http://www.legambiente.it/contenuti/comunicati/ecomafia-2012-le-storie-e-inumeri-
della-criminalita-ambientale

É necessario dunque, irrigidimento delle pene per chi si macchia di reato legato alla
distruzione della Fauna e della Flora: Ci vuole l'ergastolo perché dare fuoco alle
campagne a ai boschi equivale distruggere i prodotti di prima necessità che
garantiscono l'esistenza degli esseri viventi.
E auspicabile quindi siano presto presi dei procedimenti per la stesura di un disegno
di legge efficace che dia da subito risultati persuasivi da fare desistere i piromani nel
dare sfogo alla loro follia...é risaputo inoltre che le misure e gli ordinamenti in vigore
si rivelano del tutto inefficacia...
infatti chi comete reati legati alla piromania spesso la passa liscia (non viene neppure
beccato) in alcuni casi la legge prevede solo una semplice denuncia a piede libero senza
neppure un'ammenda di risarcimento danni.
 In prossimità della flagranza il piromane rischia in ogni caso di processo 10 anni di carcere più l'aggravante pari alla metà della pena nel caso di grave danneggiamento ambientale, come prevede l'art 423 bis
del codice penale per il reato di incendio boschivo che comprende anche il disastro
ambientale.
Ma evidentemente non basta il fenomeno continua a manifestarsi lo
stesso con la stagione estiva e i venti a favore.

I dati della forestali che riguardano gli incendi estivi del 2012 indicano u n'aumento
del fenomeno pari al 93% quasi il doppio rispetto l'anno precedente.
4.700 sono gli incendi che si sono sviluppati su tutto il territorio nazionale ( buona
parte in Sardegna, Campania, Toscana, Lazio e Puglia) In Totale sono andati in
cenere  24.00 ettaridi superficie nelle varie zone Geografiche. 14.000 mila ettari solo
di territorio boschivo e circa 10.00 riguardano i territori destinati all'agricoltura.
Sono sempre prevalentemente dolose le origini dei fuochi appiccati nei boschi e nelle
campagne. Rari sono invece i roghi dolosi: cioè quelli dovuti a imprudenza quando
qualcuno si accinge a bruciare sterpaglie nei mesi estivi, che per altro si prevede non
sia praticata questo tipo di attività.
I dati dal fronte investigativo sui roghi boschivi mettono a verbale nell' anno 2012
282 denunce, della quale solo 7 di queste sono finite in carcere perché beccati in
flagranza di reato.

Fonte informativa della forestale:
((Si va dagli interessi dei singoli pastori a quelli delle mafie. Del resto già nel 2001 il
Sisde denunciava il coinvolgimento della criminalità organizzata nella ricostruzione e
nella speculazione edilizia delle zone devastate dalle fiamme))
I Link che segue riporta alcuni dati interessanti che riguardano il fenomeno, in
aumento, degli incendi estivi che vedono ogni anno che passa il ripetersi di un film giá
visto migliaia di volte e non possono che farci preoccupare e di conseguenza, se non
altro, ci fa sentire in dovere dia amplificare questi fatti gravi per portarli alla
conoscenza di un pubblico piú vasto, e con l'invito a chi di dovere prendano misure
adeguate, cominciando da un nuovo disegno di legge, come detto in precedenza, per
inasprire le pene contro i responsabili di questi vili reati.
http://www.peacelink.it/ecologia/a/22925.html

Non esiste il bisogno incombente di comprare nuovi Canadair, in Italia ce n'é anche
troppi ma sono distribuiti in modo sbagliato e molti sono fermi negli hangar.
Nessuno parla di interventi preventivi con piú uomini che presidiano la campagna nei
periodi piú a rischio. Il problema é il piromane a cui va impedito con tutte le forze in
campo che porti a segno il suo disegno distruttivo. Quando si alza il fumo é giá troppo
tardi.
La macchina centenaria che "contrasta" i fuochi estivi... ...non funziona, non ha mai
funzionato. Si spendono sessanta milioni l'anno ma a fine stagione si conteggiano
miliardi di danni causati dal fuoco che al 99% é sempre doloso.


A chi giova questo folle business?
Qualche migliaio di persone che ogni anno vengono assunte?
Si reclama giustamente le negligenze dello Stato: vogliono altri aerei, altri mezzi,
ancora uomini. Tutti fermi al fresco per entrare in azione solo a chiamata avvenuta,
quando le fiamme urlano e divorano la campagna.
Ma la prevenzione?
In Sardegna non vi é mai stata la volontà di combattere il fenomeno degli incendi, i
piromani ogni volta trovano le vie libere sia all'andata che al ritorno dove possono
mettere a segno il loro disegno distruttivo. Non vi mai Stato disposizione logistica di
mezzi e uomini per controllare il territorio in modo capillare. Gli stagionali entrano in
azione solo se chiamati cioè quando l'incendio giá urla nelle campagne mandando in
cenere Fauna e Flora. Un vergogna e la colpa e di tutti nessuno escluso Ma in primis il
corpo forestale dello Stato che sono bravi solo a fare la somma dei danni a fine
stagione..
Possiamo capire ( fino a un certo punto) che in periodo di crisi bisogna tirare la
cinghia, ma un 1 639 942 persone (dati 30 novembre 2012 numero abitanti in
Sardegna) non possono stare chiusi nelle loro case al fresco o al mare mentre il
territorio brucia, muore. Tutti possiamo salire sui promontori e montare di guardia.
Anche le forze dell'ordine, militari compresi possono fare molto nella lotta contro i
piromani di notte e di giorno e non mi si dica che non hanno gli strumenti per farlo.

É la volontà che manca...
Il problema delle carceri affollate poi esiste...Quegli che hanno pene minori da espiare
possono essere adoperati ( gli paghiamo é chiaro) per fare prevenzione antincendio nei
mesi estivi in Sardegna e nelle Regione a rischio. Gli accorpiamo alle squadre addetti
dei comuni ( Naturalmente sotto il controllo delle forze dell'ordine, vigili del fuoco
etc.) e possono fare senza dubbio attività di vedetta in punti strategici nel territorio.
Oltre ad essere rieducativo per i detenuti il servizio é senza dubbio importantissimo
nella lotta ai roghi estivi. Inoltre ci sarebbe un ritorno di spese risparmiate per lo
Stato. Ogni anno i finanziamenti dello stato toccano cifre esose, troppo se prendiamo
in considerazione lo stato di crisi in cui vige il paese da anni. Soldi spesso spesi male
ogni anno, che si assommano a svariati miliardi di danni causati dal fuoco, senza per
altro risolvere il problema e cioè fare il possibile che i piromani non abbiano occasione
di sfogare il loro intento distruttivo .