Il futuro a 5 Stelle

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Il futuro con il Movimento 5 stelle é un dono del cielo

lunedì 12 ottobre 2020

Covid19: mascherine si mascherine no..


Fare addirittura delle manifestazioni contro l'obbligo delle mascherine é sintomo di psicosi che si basa sul nulla.
Ci sono altre cose di cui preoccuparsi seriamente ma pensano alla mascherina che oltretutto gli risparmierebbe da molti guai se contagiati...
Vedono la mascherina uno strumento di limitazioni riguardanti le libertà individuali, cosa a cui, e se mai fosse, bisognerebbe pensare in un secondo momento quando tutte quelle forze che approfittando del momento di debolezza delle masse cercheranno di imporre il loro volere. Quindi guardando il problema da questa prospettiva, le apprensioni dei fantasiosi creduloni sono del tutto infondate, inutili!
É il momento invece di pensare alla propria salute e unica arma per scongiurare il contagio, purtroppo, é la mascherina.
Tutte le altre paure sono infondate, in alcuni casi di secondaria importanza.



Salvatore Barolus Zuddas

martedì 28 aprile 2020

Quattro Maggio inizia fase due DELLA GUERRA CONTRO IL COVID19

Inizia la Fase 2: inizia ora la recessione economica che mieterà piú vittime del Covid19.
C'é un modo per evitare una catastrofe finanziaria e ve lo spiego in modo semplice e comprensivo a tutti.
L'avevo detto: imprenditori, commercianti e affini, avvelenati dalle perdite per inattività di tre mesi, aumenteranno i prezzi, avranno molta "fame", non guarderanno in faccia a nessuno, ma solo ai loro interessi, e alle scadenze di bollette, tasse, mutui e altri costi della vita natural durante.
Non si renderanno conto che invece di migliorare le cose, le peggioreranno.
L'aumento dei prezzi in un momento così drammatico vuol dire serrare del tutto il potere di acquisto delle masse, dei consumatori ( mai messi a dura prova in questo modo almeno dalla seconda guerra mondiale ) anch'essi allo stremo e senza risparmi; e questi ultimi sono tantissimi, mancherà il minimo per la sopravvivenza. L'aumento dei prezzi gli farebbe precipitare nella fame nera, e non aggiungo altro.
Solo favorendo un potere di acquisto stabile, o meglio, abbassando i prezzi, si puó superare senza ulteriori danni le conseguenze della crisi Sanitaria , prima, e poi inevitabilmente anche di quella economica.
Dovremo capirli bene questi concetti, e per capirli ci aiutiamo iniziando il ragionamento concentrandoci sul prezzo del greggio, che, come avrete notato, é calato vertiginosamente, ma pur sempre volutamente, per non creare problemi all'economia mondiale, che già soffre lo spettro della recessione alle porte.
Se in questo caso il prezzo del greggio restava stabile la recessione mondiale sarebbe scontata, inevitabile, catastrofica e di rispecchio agli stessi colossi e padroni del greggio che ne risentirebbero i contraccolpi, che incontrollabili potrebbero essere micidiali anche per loro stessi, che ciecamente volevano speculare senza cercare di capire le conseguenze.
Ma loro lo sanno bene come funziona, non commetterebbero mai questi banali errori.
L'economia funziona così a ogni livello e in modo intrinseco: se in un luogo il popolo già é in sofferenza economica non é che puoi fare affari aumentandogli anche il costo della vita; questo é bene che sia chiaro a tutti, capiatelo, perché così é pure a livello economico planetario: ( e anche perché di gente che vi spiega le cose in questo modo non né troviate poi tante in giro nelle TV, sui giornali, o in rete).
Per salvare l'economia e tornare a crescere bisogna favorire il potere di acquisto che come mezzo usa la moneta, e questo non si crea aumentando i prezzi, quindi il costo della vita. Il potere di acquisto si crea abbassando i prezzi senza fare perdere valore alla moneta con la valutazione sproporzionate dei beni materiali di prima necessità, quindi dando la possibilitá a tutti di superare meglio la crisi. Solo in questo modo si si torna a fare circuito economico a 360°.
Denunciateli i criminali che per egoismo proprio, e per avidità, esce da questi schemi. Nessuno deve perire perché altri in posizioni di vantaggio si permettono di strozzare i piú deboli e che poi per via di questi comportamenti da tiranni, gli effetti negativi delle loro azioni coinvolgono inevitabilmente anche chi gli ha causati. Gli squilibri sociali, le recessioni, sono dovute per via di questi loschi comportamenti, senonché tutte le grandi crisi finanziarie che a volte fanno fallire anche le banche.
Se il popolo si comporta bene, di riflesso poi anche le istituzioni funzioneranno meglio; molto meglio credeteci.
PS: Cosa significa potere di acquisto e soprattutto come è possibile calcolarlo? Scopriamolo insieme in questa pratica guida…
Continua su: https://newsmondo.it/cosa-significa-potere-di-acquisto-come-si-calcola/guide/
Di Barolus Viginti

5G che fare?

Ecco alcune indicazioni per evitare gli smartphone che trasmetteranno in 5G.
Il consumatore ha un grande potere nelle mani; se non acquista gli Smartphone, il 5G non potrà mai funzionare.


https://www.inside-digital.de/ratgeber/diese-5g-smartphones-kommen-2020

Signori se state a dormire tolgono il verde dalle vostre città.
É ora di insorgere contro i comuni che abbattono gli alberi per dare spazio alla tecnologia 5G.
E poi: ragazzi vi indignate senza muovere un dito, e senza parola proferire verso chi si rende responsabile dello scempio nelle nostre città; lo capite o no che vanno fermati?
Magari poi correte e farete la fila per comprare il cell: che trasmette in 5G.
Lo sapete che per boicottarli basta che non né fatte uso? Basta che non lo acquistate!
La tecnologia 4G che abbiamo a disposizione nei nostri cellulari basta, ed é anche troppa, perché comprare quindi altri apparati sofisticati di cui sugli effetti nulla é chiaro, e ci propinano ancora delle informazioni su studi scientifici fatti vent'anni fá.
Del 5G in effetti non si sa nulla, i consumatori non sono tutelati, non sanno nulla, a parte il groviglio di informazioni che provengono da fonti spesso poco attendibili creando ogni sorta di malpensanti complottisti, che annebbiano ancora di piú quella che é la realtà.
Quindi che dire? Se partiamo dal principio -mai comprare a scatola chiusa- non vedo perché si debba cambiare il vecchio cellulare ( che di problemi pare né abbia causati abbastanza ) per uno nuovo piú potente ( quindi piú pericoloso ) che potrebbe compromettere il nostro sistema cellulare, ormonale, endocrino e neuronale, per comprarne uno nuovo?
Secondo me la palla é nelle mani del consumatore, e possiamo fermarli solo se il Cell.5G lo lasciamo nelle loro scatole.
Passate parola almeno!

lunedì 13 aprile 2020

Costo unico del lavoro e piano regolatore globale rende il mondo un luogo di pace, di uguaglianza e di equità

Possiamo pensare che queste siano parole nel vento; ebbene, lasciamo allora che se le porti via il vento, e che tanti vedendole passare abbiano gli stessi stimoli, gli stessi pensieri di chi le ha esternate. Prima o poi possono diventare semi, da qui potranno nascere nuovi alberi, che daranno nuovi frutti che si chiameranno essenze di consapevolezza.
Io penso che se si pensa, si voglia la globalizzazione totale, si debba partire da quei principi sani, logici, che danno poi la libertà.
In un programma che vuole la globalizzazione non puó mancare il senso innato dell'equità, del rispetto e della giustizia. Se non é così i popoli hanno il sacro dovere di ribellarsi.
Ci vuole un piano regolatore planetario, ma pare non sia in agenda al palazzo dell'ONU. Diversamente avremo sempre una classe dominante che approfitta delle diverse condizioni economiche per fare profitti a scapito di tutta l'umanità, e da dove emergono altre situazioni patologiche che porta alla grande speculazione dei mercati, delle banche, degli Stati canaglia che danno ospitalità ai paradisi fiscali, quindi a delle società senza che abbiano un nome fisico ( società offshore ) dove manovrano immense somme di denaro sottratte dall'economia circolare reale dei popoli. In questi parametri bisogna ripensare un'ipotesi di nuova globalizzazione, diversamente, é meglio se combattiamo per difenderci da quella attuale che ci ha reso tutti deboli, poveri e succubi delle altrui decisioni.
La vera globalizzazione deve comprendere anche il costo unico del lavoro, altrimenti non serve, non ci sarà mai pace ed equità

domenica 12 aprile 2020

ATTUALITÀ : CORONAVIRUS (COVID-19) • SANITÀ Coronavirus. Il racconto di Claudia, il medico «in Trincea»: «Difficile scegliere chi salvare». E l’appello: «Ricordatevi di noi anche dopo»

L'immagine può contenere: 1 personaVi invito a leggere questo racconto in un momento di pace, e poi riflettete.
Riflettete perché questo medico parla di scelte difficile da fare su chi deve tentare di curare e chi no; e questo perché negli ospedali mancavano gli strumenti necessari. Gli strumenti necessari, capite, quegli che lo Stato aveva finanziato ma mai acquistati perché delle persone malvagie, egoiste e con istinto criminale avevano deviato per le strutture, per privatizzare e per smembrare la Sanità pubblica.

É questo il problema tutto italiano che ha causato molte vittime.
É chiaro che in un contesto pandemico 5000 posti in terapia intensiva non sono nulla, e ci sono regioni che neppure sono dotate di questi strumenti.
Che volete che siano 5000 mila letti attrezzati per la terapia intensiva, su 60 milioni di abitanti, e contro i circa 28.600 posti della Germania, la quale nel caso la pandemia si fosse aggravasse potevano in poco tempo quadruplicare i posti letto di soccorso urgente.
Qualche domanda ce la dobbiamo porre se vogliamo acquisire una giusta consapevolezza generale, e magari anche sulle scelte elettorali da fare in futuro.
I beni di prima necessità, che sono diritti universali dell'umanità, intesi come Sanità, Istruzione, acqua potabile, e il diritto di vivere a contatto e dalla terra in cui si vive, non si toccano; mai dovrebbero finire nelle mani di gente privata senza scrupoli.
Impariamo almeno questi principi dall'esperienza che stiamo vivendo, e combattiamo con tutte le forze che nessuno mai venga a rubarci il bene comune.
dI Barolus Viginti


ATTUALITÀ : CORONAVIRUS (COVID-19) • SANITÀ
Coronavirus. Il racconto di Claudia, il medico «in Trincea»: «Difficile scegliere chi salvare». E l’appello: «Ricordatevi di noi anche dopo»
12 APRILE 2020 - 10:00
di Olga Bibus
«Oggi ci chiamate eroi, benissimo, però “segnatevala” questa cosa, poi ne riparleremo, quando ci sarà tempo», dice a Repubblica Claudia Gabiati, dottoressa del Fatebenefratelli di Milano
Coronavirus, la situazione in Italia in tempo reale – Ultime notizie
Claudia Gabiati ha 40 anni, è gastroenterologia, ha passato cinque anni in Pronto soccorso, altri sei in corsia, oggi lavora nella Covid Unit delll’ospedale Fatebenefratelli di Milano. Affida il suo racconto alle pagine di Repubblica, dice che il Coronavirus «è velocissimo e cattivo», che le è capitato di dover «scegliere chi salvare», e ringrazia chi oggi plaude al suo lavoro, quello di tanti altri medici e sanitari, ma lancia un appello: «Ricordatevi di noi anche in futuro».
«All'inizio avevo paura – dice il medico – Ora no. Ti abitui alle regole di un ospedale in guerra, ti abitui al terremoto, a prendere una decisione al minuto». Tra cui quella più difficile: «Chi puoi salvare e chi no. Io l’ho fatto e devo conviverci ogni notte». «Marzo è stato il mese peggiore della mia vita, lottavamo contro l’invisibile. I letti in terapia intensiva non bastavano mai. E così capitava che dovendo scegliere tra un paziente 70enne, pieno di complicanze, e un altro che poteva farcela, sceglievi di intubare il secondo, lasciando andare il primo». Una decisione in cui ci si consultava tra colleghi, spiega la dottoressa, «ragioni, rifai i calcoli 100 volte, litighi. Ma alla fine decidi».
Il Covid, dice, «è un virus cattivo e velocissimo. In tanti anni non ho mai visto infezioni polmonari così. Chi dice che è simile a tante altre influenze non sa di cosa sta parlando. Ho visto pazienti che respiravano con qualche affanno e dopo un’ora non ci riuscivano più, completamente desaturati, in pericolo di vita». Il medico ammette che la difficoltà maggiore sta nel non sapere come combattere il virus, come curare i pazienti malati, quale farmaco funziona e quale no. «La realtà è che chi ha forza guarisce, chi non ce la fa, muore», spiega. Da due mesi, Claudia Gabiati lavora 15 ore al giorno, «durante il turno non mangi, non bevi, parli a gesti, se devi andare in bagno perdi mezz'ora a svestirti, quindi non ci vai». E quando torna a casa mantiene la distanza dal marito, dormono in letti separati, mangiano a un metro.
Ora però lei stessa vede un miglioramento: «Da una settimana il terremoto ha rallentato». Ma avverte: «La ricostruzione del mondo di prima sarà lentissima». Infine l’appello: «Ho visto dai telegiornali che ci applaudono dai palazzi. Mi ha commosso. Vorrei tenere questi applausi per il futuro e spenderli quando al Pronto soccorso ci urleranno e ci insulteranno. Oppure quando ai prossimi governi ci taglieranno reparti, ospedali, corsi di laurea. Specie qui in Lombardia dove per anni tutto è andato alla sanità privata e le briciole a quella pubblica. Oggi ci chiamate eroi, benissimo, però “segnatevela” questa cosa, poi ne riparleremo, quando ci sarà tempo».

venerdì 10 aprile 2020

Proviamo a sfatare il mito del bieco campanilismo di provincia?

Questo Post é dedicato ai miei compaesani. Solo ad alcuni paesani, perché Bonarcado non é da inquadrare certo in questo tipo di discorsi. Fortunatamente Bonarcado e anche molto altro.

Non c'è nulla da fare: ogni volta, quindi sempre, che commento o esprimo delle opinioni, che siano a livello locale o nazionale, riguardanti lo stato sociale, le politiche sociali etc.; la risposta é sempre la stessa a differenza del pulpito dalla quale provengono; in sintesi:
- Tu non ci sei, quindi non puoi capire un tubo, non puoi parlare. Punto! - .

É un'atteggiamento che non sopporto, che non posso accettare perché non é così, sono certo che non é così per un miliardo di motivi.
A questo punto comincio a pensare se per davvero lo stato mentale di questi soggetti sia stabile, equilibrato, oppure devo pensare che sono succubi di una qualche suggestione collettiva che allinea e condiziona il loro modo di pensare, vedere la realtà, e quindi di fare delle valutazioni sensate che poi possa permettere un corretta visione della realtà che gli circonda, e naturalmente di chi osserva da fuori con certo interesse.

La differenza fra me e loro é che io conosco bene la realtà in cui vivono, ma loro non conoscono la mia di realtà, non conoscono nulla dell'habitat in cui vivo; e forse é questo che crea le differenze insieme a delle incomprensioni, che si manifesta poi col non accettare delle opinioni, diciamo, fuori campo, ma non per questo da considerarsi sbagliate, inadeguate o qualsivoglia. Ed é vero quindi che tutto si ferma al puro spirito contraddittorio davanti al loro stesso naso, nonostante la ragione dei fatti gli travolge e gli sovrasta. Cieca contraddizione quindi. Il discorso potrebbe essere archiviato con due parole, ma ripiegare la coda e lasciarli ribollire nel loro brodo non basta. Le cose bisogna pur dirle, un'opinione non puó essere autocensurata perché si scontra con qualche forma di ottusità. Questo non deve succedere mai.

Concludo per tanto, scrivendo che a quanti siano caduti in questi anni nello stereotipo pregiudizioso nell'esprimere a prescindere contrarietà a delle opinioni che poi gli riguarda da molto vicino, e magari poi in qualche caso farne anche tesoro, manca credo, la capacità analitica di fare delle giuste valutazioni, e mancano perché mancano anche le nozioni che si acquisiscono con l'esperienza, con la lettura, con lo studio, e imparando da l'esperienza degli altri, senza la quale non esisterebbe la storia.
Quindi una volta per tutte a loro signori dico: -stai zitto, non puoi capire, tu non vivi quí - lo dici a tua sorella.

E adesso mi levo gli stivali di gomma e gli lavo...