Il futuro a 5 Stelle

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Il futuro con il Movimento 5 stelle é un dono del cielo

martedì 17 novembre 2009

AL FUTURO DOBBIAMO PENSARCI NOI



Al nostro futuro dobbiamo pensarci noi
Quando la gente smette di sognare di porsi dei traguardi, di esprimere in modo composto la propria opinione, e di ascoltare le altre, di fare progetti, di fare proposte aspettando che tutto venga deciso e realizzato da altre forze, ecco che si cade nel nichilismo; si da tutto per scontato e si vedono ostacoli dappertutto, anche le cose di facile realizzazione ci sembrano opere mastodontiche impossibili da essere concepite, quindi manco a parlarne.
Certo volare troppo con la fantasia é sbagliato, é sempre meglio piantare bene i piedi al suolo e a ogni idea va fatta giusta valutazione. Peró ritengo che non bisogna lasciarsi dominare dal pensiero che da noi é impensabile fare programmi ambiziosi e quindi ogni opzione scivola automaticamente nell'utopia. Certo posso capire che sia difficile trovare una soluzione per come usare la vecchia cantina con quelle maledette vasche nel mezzo ( dico maledette perché le conosco bene, nel 1972 o 73 ci ho fatto una stagione di vendemmia, e ci ho dovuto lavorare proprio all'interno, in quasi tutte, per svuotarle dopo la fermentazione dell'uva). Bisognerebbe portare la struttura a conoscenza di qualche società in grado di fare dei giusti finanziamenti per un'opera che possa dare lavoro a tempo indeterminato a un certo numero di persone. se non si cerca di fare qualcosa certo non succede nulla.
I laghi artificiali invece penso che non ci sia bisogno di molti sforzi, é sicuramente alla portata delle nostre possibilità. Un grande parco nel verde, con laghetti che possano ospitare le gallinelle d'acqua, che da noi non si vedono più da anni, le anatre selvatiche, e altre specie una volta in quella zona presenti; in prossimità del ponte romano (ponte etzu) fino a "palacotta"; con delle piste ciclabili, parco giochi etc etc. rispettando anche le caratteristiche degli orti frutteto che caratterizza quella zona da sempre. Che il progetto abbracci insieme la restaurazione del vecchio mulino ad acqua alla quale possono essere affiancate attività di tipo culturale (museo) o gastronomiche, certo sarebbe il massimo, e non certo impossibile per un paese come Bonarcado.
Nel post "fannulloni" ho scritto che é necessario reagire alla morsa della globalizzazione, l'omologazione dei mercati ci cancella, ci sradica dal nostro territorio ci toglie quel poco di identità che ancora riusciamo a difendere con i denti. Altro che dignità della persona senza distinzione di razze, di religione etc etc. tutte balle. Giá adesso ci pare utopia la restaurazione di un vecchio mulino, figuriamoci a ciclo concluso non riusciremo neppure più a pensarlo. Giá si sta facendo avanti una sorta di mentalità che ci costringe a rimanere impassibili di fronte all'invadenza di un mercato sempre più prepotente che ci porta ad abbandonare le vere e importanti risorse del nostro territorio, vale a dire che non coltiveremo più nel nostro orto neppure una piantina di pomodori (non ci credete? chi vivrà vedrà).
Giá adesso siamo limitati nel potere avanzare certe ipotesi in campo decisionale locale, non so se mi spiego. L' utopia porta al totalitarismo disse qualcuno di cui adesso non mi sovviene il nome.
Siamo noi che stiamo permettendo che ciò avvenga perché non crediamo più nel futuro, non crediamo più nelle nostre possibilitá e nelle occasione che abbiamo. A mio avviso il totalitarismo é un processo già iniziato da tempo, il regime Berlusconi lo ha solo accentuato un po' di più. Sono percezioni però che escono dai nostri confini si allargano per tutta l'Europa sino agli altri paesi industrializzati. Voi pensate veramente che Romano Prodi sia andato in Cina per insegnare ai cinesi come si fa economia in Europa? Balle!! É andato per imparare lui come fanno economia i Cinesi, per poi applicare lo stesso modello quí da noi; e come sapiamo i Cinesi col modello a regime totalitario sono ben ferrati, al mondo vantano i primi posti.
Ecco perché ritengo sia molto importante cercare di dare il giusto valore alla nostra terra, alle nostre tradizioni, alle nostre risorse, alla nostra Sardegna, prima che sia troppo tardi.
alla prossima

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