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domenica 13 aprile 2025

Morte di Graziano Mesina (giusto un appunto) Analisi del tutto personale

 Graziano Mesina incastrato con la storia della droga perché si stava allargando troppo?

La sua notorietà e la sua fama di "bandito buono" in una regione dimenticata dello stato. Dove della Sardegna si ricordano solo se c'é da sfruttare, da dominare, da sovraccaricare con responsabilità fittizie, da reprimere.

Dopo la grazia ricevuta dal presidente della Repubblica Francesco Cossiga, lentamente Mesina stava tornando alla vita pubblica in modo anche esemplare, apparentemente sano e super positivo, rispetto al suo passato che pareva del tutto archiviato.
Si inseriva piano piano nel mondo del Jet-set, della televisione, forse del cinema, e in particolare nei Reality shoo, per la quale era stato persino contattato per una sua partecipazione all'isola dei famosi (si diceva addirittura mancava solo da firmare il contratto).
Era persino il lista per la partecipazione a una edizione del Grande Fratello. Poi di punto in bianco piú nulla. Anzi di lí a poco l'incubo peggiore per il Re del "supramonte" apparve per intero sul nuovo cammino della sua nuova vita.
Troppo per le autorità che ancora lo ritenevano un criminale ancora pericoloso, nonostante avesse superato da qualche anno i settant'anni, e nonostante quaranta e passa anni trascorsi dietro le sbarre.

Un mistero poi come Grazianeddu Mesina sia arrivato a formare una bande dedita allo spaccio, materia del tutto inedita per uno come Mesina che aveva sempre vestito altri panni.
Ma si sa, le vie del signore sono infinite, l'astuzia dei creatori di trappole sono prolifere ancora di piú.

Ma come avrebbe potuto Grazianeddu commettere passi falsi impegnato com'era, giorno e note a fare seminari, oratori, interviste apparizione televisive, interviste in tutta Italia, insomma a raccontare la sua turbolenta storia.
L'incoscienza, e l'inesperienza dell'essere stato catapultato in un mondo tecnologico, diverso anni luce da quello che si lasciò alle spalle, forse ha avuto un certo fascino per lui e la sua nuova vita, la sua autostima, la sua nota spavalderia euforica.
Sono forse questi i veri peccati di Mesina, ma ormai chi può confermare, e soprattutto, chi può ristabilire ordine in una storia fatta di intrecci e ramificazioni, di complicazioni, di verità, di cose non dette, di misteri occultati, di trucchi di inganni, di accanimenti, di persecuzioni e di condanne e pene pagate fino all'ultimo respiro.

Io me lo domando, e come me anche altri si sono posti queste domande. ma sarà possibile che un uomo poco acculturato possa crearsi una doppia personalità di queste proporzioni? Come poteva essere capace di gestirle, a quell'etá poi.
In tempi propizi si rifiutò categoricamente ogni tipo di corteggiamento da parte di gruppi politici Clandestini e ufficiali, figuriamoci se a settant'anni si sarebbe sporcato facendo lo spacciatore di provincia. Ma chi ci crede, dai!!

Io credo con convinzione che nell'ultimo capitolo della vita di Graziano Mesina ci sia la mano molto astuta di altri che non volevano che Mesina avesse magari un finale positivo, una luce nuova, una vita pubblica partecipata sotto un'aureola santificata, rinnovata, che avrebbe fatto dimenticare le sue scorribande di altri tempi in quel di Orgosolo e sul "Supramonte" quando fu lui di quei luoghi il sovrano assoluto.

Per gli uomini forse Mesina non era meritevole, non andava perdonato, anzi per questi motivi la sorte si é accanita sino a una triste capitolazione che lascia amarezza, tante domande, tanti dubbi, sino al marchio infuocato che lascia di pietra, che lascia perplessi.
Speriamo che Dio esista e per lui addotti altri livelli di giudizio.
Per tutto il resta un velo pietoso.