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mercoledì 23 luglio 2025

Sono indignato: l'infinita inconclusa storia del mostro di Firenze

 Bah, l'ultimo porto resta sempre il luogo comune.

"Sardo" uguale "criminale".

Tito Livio etichettava i sardi con toni dispregiativi: "i pelliti " "vestiti di pelli".
Ma ancora prima da una scritta in fenicio risalente al IX – VIII secolo A.C. Gli abitanti furono chiamati Iliensi, poi Tirreni e infine Sardi
Gli abitanti dei nuraghi gli "Shardana" si chiamavano "sardos" o "sardus"; in Gallura si dice "saldi", in algherese si dice Sards. Sono toponimi evoluti e cangianti nel tempo: (in particolare con gli Iolei/Iliensi) si dice venuti da oriente.
Terra di conquista la Sardegna sin dai tempi non registrati nemmeno dalla storia, sin dove si perde la memoria quindi.

Non che la Sardegna non fosse giá regno da sempre, ma fu Alfonso D'Aragona quando sbarco in Sardegna e diede inizio a un Regno istituzionalizzato, o meglio dire, colonizzato, dopo averla saccheggiata e conquistata a fil di spada, dove dopo la caduta di "Villa dI chiesa" (Iglesias) si stabilì nel castello di Cagliari nel 1326. 700 anni durò il dominio Spagnolo in Sardegna, e irreversibilmente insieme alle caratteristiche umane dei sardi cambiarono anche gli usi e i costumi, ma di certo l'influenza forestiera non scalfi neanche un pó la vera natura  e il DNA  del popolo autoctono sardo, dove per altro dalla sua ricostruzione socio-economica degli antichi sardi è emersa l'idea di un momento d'oro del passato isolano, quando nella Sardegna preistorica gli abitanti vivevano di agricoltura e caccia ed erano un popolo pacifico di laboriosi artigiani, ma anche guerrieri, navigatori, dotati di grandi capacità ingegneristiche.

Fu allo stesso tempo periodo dei quattro regni giudicali divisi ma corrispondenti e collaborativi tra loro ( quando non si impegnavano in piccoli conflitti motivati da faide locali  a causa delle chiudende dei salti territorial) : Regno di Cagliari, di Arborea, di Torres, di Gallura (o logudoro).
Arrivarono poi i Savoia che scrissero storie nefaste e buie per il popolo sardo, storie che si sono ripetute nel tempo lasciando nella memoria ricordi di sangue, di miseria, di prepotenze, di soprusi, e soprattutto di occupazioni belliche non certo gradite, di espropri selvaggi, di usurpazione delle risorse, di marchi roventi che restarono sulla pelle, quindi di colonizzazione che si trascinano   fino ai tempi attuali svanendo e dando una sensazione illusoria di alleggerimento, e piú civile nelle modalità gestionali e operative della Regione sarda.
Insomma un destino segnato, voluto e pianificato dai conquistadores di turno, quello dei sardi, e che all'occorrenza qualcuno immotivatamente fa riemergere riaprendo ferite antiche per farle sanguinare ancora.

Anche quando non centrano nulla, i sardi restano sempre il capro espiatorio.
I sardi questo lo sanno da sempre e quí mi taccio, parla la storia.

Il rimuginare e lo scoperchiare una storia di terrore che ha segnato anni di apprensione, di sangue e di paura nelle campagne Toscane, é anche stucchevole e sgradevole per un popolo che malgrado si sente coinvolto in questo assurdo contesto di storia criminale, tralasciando per altro i veri attori di questo dramma che colpi la provincia di Firenze per almeno un trentennio.
Tutte le inchieste giornalistiche e giuridiche tracciano bene questa storia e tracciano bene le relative responsabilità seguendo probabili e presunti colpevoli con nomi e cognomi grado, provenienza e date di nascita; e però sulla soglia del mezzo secolo ancora si parla di firma sarda su tutta la scia di omicidi orrendi commessi dal mostro di Firenze.
Vien da dire: "glie tutto da rifare" ma giá forse qualcuno aveva giá deciso tutto: ovvero, sardo era il primo imputato ( poi scagionato, assolto per essere estraneo ai fatti ); sardo pure il secondo imputato:-assolto per non avere commesso i fatti-.
Tanta l'acqua passata sotto il ponti delle inchieste incrociate, tanti i personaggi i coinvolti, e forse tanti gli omicidi paralleli collegati alle attività del mostro, tanti i depistaggi, tante le trame, tante le speculazioni sulla pelle anche di persone innocenti.
Tanti i processi, tanto denaro in ballo, quindi tanti interessi, ma purtroppo restano tante amare incertezze, mancano soprattutto i principali reali colpevoli..
Dunque ancora oggi c'é bisogno di colpevoli certi per chiudere definitivamente l'inchiesta che dura da mezzo secolo ormai.
E chiaro dunque che ora serve un buon coperchio per chiudere questa lunga e contorta storia di crimini, e quale migliore capro espiatorio se non la "pista sarda" come sigillo: "sono stati i sardi".
Ma per favore!
La gente con buoni principi morali e di specchiata moralità intellettuale si vergognerebbe solo a pensarle queste castronerie...
lanuovasardegna.it
Il criminologo Davide Cannella: «Non ci sono alternative il Mostro di Firenze è legato ai sardi»

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