L'isola dell'Asinara SVOLGE LENTAMENTE VERSO IL TOTALE ABBANDONO E LA ROVINA.Alla fine cederanno tutto a qualche colosso commerciale o a un miliardario straniero, e ti saluto un altro paradiso in terra Sarda, dove verrà creato un'indotto produttivo da cui il popolo sardo verrà escluso.
É già tutto programmato e l'abbandono fa parte dei preliminare per abbattere ogni tipo di contradditorio e resistenza.
I politici sotto effigie dello Stato centrale, cede, vende tutto, si prende il denaro e gli spalmano in dividendi preferenziali personalizzati, e non certo nelle future finanziarie regionali.
Tutto questo mentre gran parte dell'imprenditoria sarda disloca illusoriamente verso altre terre apparentemente più convenienti, e senza rendersi conto che in effetti hanno già perso tutto.
Un'esperto di transazioni di capitali destinati ad investimenti esteri, localizzati in tutto il mondo, capiranno meglio il concetto.
Saranno capitali sottratti al territorio che gli ha generati, Mancheranno in giuste parti a tutti, in particolare agli amministratori locali cui mancheranno perennemente i fondi da reinvestire per migliorare e fare i progredire i servizi pubblici, e vedranno il declino inesorabile, allorché vedranno il popolo impoverito, senza occupazione, dipendere da altri poteri che hanno il solo accorgimento di considerarci esclusivamente manovrabile sottomessi e dipendenti da loro.
Chissà se abbiano mai fatto inventario o censimento di quanta terra e "mare nostrum" in Sardegna sia giá "in manu antzena" da cui i sardi non trarranno nessun profitto, e su cui non potranno mai piú mettere mano, né piede.
Ecco io o paura che all'isola dell'Asinara toccherà la stessa sorte.
In effetti sono questi farlocchi visionari i veri schiavi dipendenti dal fascino del denaro.
É giá tanto se riescono a vivere un'esistenza appagata, ma il fatto piú grave é che nel luogo in cui sono nati non hanno seminato null'altro che miseria; gli effetti disastrosi che lasciano sono evidenti, palpabili ( vedi gli effetti economici a danno del comparto zootecnico e agricolo della Sardegna causati dai fratelli Pinna e altri che sono andati a produrre all'estero), questo é grave per l'economia del futuro...non immaginiamo quanto sia grave e dannoso i loro modus operandi.
In quanto ai capitali e ai fondi regalati agli istituti bancari o ai paradisi fiscali, gli eredi diretti se li possono scordare.
Non immaginate quante famiglie ( eredi ) combattono oggi per mettere mani sui capitali che i loro genitori hanno nascosto, congelato, all'estero, spariti nel nulla dietro ipotetici presta nome senza faccia, invisibili, senza nome, senza indirizzo civico dove trovarli.
Avidi, scaltri ed egoisti anche essi, e che alla fine si ritroveranno nelle mani un pugno di mosche.
E che dire in quanto il popolo sardo non abbia mai avuto potere reale di movimento, di continuità territoriale.
Sappiamo quanto costa ai sardi varcare il mare.
Sappiamo bene come hanno creato regole che ci impediscono di creare mezzi per favorire libertà di movimento a prezzi ragionevoli.
Sappiamo bene l'ammenda attribuita alla Regione per avere cercato di creare una società marittima concorrenziale al potente monopolio che costringe i sardi a pagare biglietti salatissimi per lasciare o tornare in Sardegna.
Sappiamo bene com'é andata nel silenzio e nell'ignavia totale dei sardi.
Auspico quindi che la Regione prende a cuore la sorte dell'Asinara, e né facciano giusta semina per fare restare quel magnifico paradiso terra di Sardegna, per potere usare quella piccola potenza economica ricchezza dei sardi.
Facciamola colonizzare da imprenditori e lavoratori sardi di buona volontà.
Di Salvatore Zuddas
Nessun commento:
Posta un commento
i commenti volgari e offensivi saranno bannati...