Il futuro a 5 Stelle

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domenica 19 marzo 2017

La passerella della speranza senza speranza di Mattarella

Don Ciotti: "Le mafie non uccidono solo con la violenza, vittime sono anche le persone a cui si toglie speranza e dignità"
Quindi é chiaro, la mafia é lo Stato!?
L'ipocrisia di questi personaggi apparentemente dormienti ( di fronte alle nefandezze di certa politiche ) é pressoché disarmante; ció nonostante la gente abbocca nel vederli dal vivo vestiti piú o meno come i morti nelle bare; applaudono e sgomitano per toccarli e per ricevere magari un elogio, o per una promessa rassicurante. Vanno a parlare di mafia, ad additarla e indicarla in tutta la sua personalizzata e mimetica trasparenza (per non fare di tutta l'erba un fascio forse) vanno in questi luoghi pressoché abbandonati dallo stato, dalla politica e da loro stessi, perché in parte arresi. Ci vanno facendo credere che la mafia ha i suoi confini, il suo territorio d'azione circoscritto quasi come ai tempi dei briganti che si davano alla macchia per sfuggire ai tiranni di allora. E sfuggenti però i mafiosi lo sono tutti, e l'evento non fa eccezione neppure in un sentore di inconsapevolezza, e di infante innocenza tipica di chi fa finta di non vedere i veri mali che assillano il paese che rappresenta, o per la quale dovrebbe fare fare valere la sua autorevolezza di fronte alle vergogne avvenute in parlamento nei giorni scorsi. Che faccia parte del gioco formale é chiaro, d'altronde il disegno programmatico che predilige va oltre le aspettative comuni della gente del Sud, la quale vedranno nel tempo quanto avranno perso a causa degli effetti di quel disegno che si chiama globalizzazione, nonostante le promesse di circostanza, e quindi capiranno quanto sia stato inutile tutto ció... d'avanti a queste prospettive ( dove mi auguro di sbagliare ) il Sud é doppiamente sfortunato perché viene indicato come la culla dei mali italici. Mai che si pensi perché questi fenomeni esistono e quali siano stati i motivi scatenanti; mai un passo indietro nella storia per capirne realmente i fattori. Quindi é chiaro, dopo avere fatto questa riflessione, il problema vero, tangibile palpabile, é il rapporto fra Stato e cittadino ( spesso inesistente, o presente solo per togliere o reprimere a prescindere ). La mafia poi non veste piú i panni dei briganti da molto tempo, non ha neppure il viso segnato dalle sfide, e dalla durezza cruda degli eventi, dove da piccoli imparano a lottare per la sopravvivenza, e per ció tutto diventa lecito, anche un bimbo con la pistola che impara a uccidere presto aspirando a un'esistenza di falsa potenza, ma soprattutto illusi che sia la strada migliore per conquistare il benessere e la dignità. Questo perché in quei luoghi non c'è nessuno che trasmette e impari a loro un modello esistenziale diverso da quello che si inventano in quei labirinti metropolitani senza orizzonti. Anche quanto si scannano fra di loro afflitti dalla miseria, dominati dalla vera mafia dei colletti bianchi, e dove gli ambasciatori operano a livello planetario con i suoi lunghi tentacoli, e impone la sua dottrina distruttiva, non dominano di certo solo il Sud, c'é da chiedersi dunque: chi sono i responsabili di questa scomoda realtá, e a che serve l'ennesima passerella se in sostanza non né viene nulla di propiziamente relizzabile. La mafia del Sud si puó sconfiggere solo con un stato onnipresente, e da nuovi modelli scolastici obbligatori anche per adulti, in particolare per formare una classe dirigente con buoni e forti principi morali, e soprattutto valorizzando il territorio per viverci in armonia. Questo lo Stato ancora non lo ha fatto mai seriamente, quindi é ovvia l'inutilitá delle relative cerimonie e della presenza del presidente della Repubblica. Ci vogliono fatti non parole. Mattarella "Lotta alla mafia riguarda tutti" . Vescovo: "Diciamo no alla 'ndrangheta, insieme si può sconfiggere"

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