Il futuro a 5 Stelle

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sabato 11 marzo 2017

Renzi disintegrato e fuso dal referemdum del Dicembre 2016, riparte dal Lingotto


A volte penso che Renzi insieme a molti politicanti parassiti non abbiano mai capito un cavolo del mondo del lavoro, di come sia cambiato, e di come possano essere affrontate le nuove sfide del tempo tecnologico che esclude le masse. Non credo sia capace di fare prevalere veramente il buon senso inteso come tale, quindi che gli faccia valorizzare l'idea che esiste, ed é tangibile, il bisogno di creare un scudo di protezione sociale degno delle migliori democrazie.
Posso pensare che non ha, non hanno mai lavorato, quindi non possono capire veramente cosa voglia dire essere licenziati dalla tecnologia, o dalle imprese che hanno delocalizzato e continuano a scappare all'estero dove il costo del lavoro ( piú che altro la manodopera) viene a costare meno, oltreché non subiscono neppure ulteriori pressioni fiscali.

Parla di Repubblica costituita sul lavoro. Grazie al cazzo , verrebbe da dire, ce lo viene a dire proprio lui che già in merito della costituzione né voleva stravolgere buona parte, e vista la mole degli articoli che voleva abrogare ne avrebbe fatto carta straccia al completo, in poche parole.
Senza vergogna: ma questo é dovuto sicuramente al fatto che gli italiani hanno poca memoria, e su questo non ci piove, visto che ancora questa qualità di persone hanno ancora "licenza di ingannare i popoli", insomma per approfittarne la via é sempre libera.

Io credo che sia meglio innanzi tutto impedire che gli imprenditori italiani continuino ad andare via, e quegli già oltre confine siano richiamati in Patria con delle nuove leggi (anche a loro piú convenienti) purché tornino. É importante che sia ricostruita la rete capillare produttiva che abbracci tutte le categorie: oggi non possiamo fare agricoltura e zootecnica (escludo a priori decisamente gli allevamenti intensivi) senza il supporto della tecnologia, quindi anche dell'industria, e viceversa.

La lotta all'evasione fiscale non ha mai preso vigore, eppure vale dai 60 ai cento miliardi l'hanno: dal 50% agli 80% in piú dell'intero pacchetto per dare sicurezza e sostegno ai meno abbienti, agli anziani, alle famiglie e agli invalidi di ogni estrazione.  E mentre l'argomento sulle evasioni fiscali viene trattato con dovuta cautela, senza fare molto rumore (come fosse marginale a tutto) quegli che dovrebbero essere diritti sacrosanti, invece, vengono demonizzati: -
Renzi al Lingotto, contro il reddito di cittadinanza: "È cultura dell'assistenzialismo
"no assistenzialismo"
- ah l'assistenzialismo, non sia mai la gente si vizierebbe -  demonizzati come i populismi che a loro volta marcano le ingiustizie sociali inflitte dai furbastri potentati di turno per mano dei loro caporali, parassiti e affini; quei potentati dove il Pinocchio Renzi ha costruito la sua carriera arricchendosi sul groppone degli italiani, insomma.
E che dire della fuga di questi capitali all'estero. vergogna delle vergogna: graziati in parte dal governo Berlusconi con una manovra depenalizzante che serviva piú che altro a lui per salvare dei suoi capitali in fuga fiutati dalla finanza. Ci mise una toppa, decise lui stesso quanto avrebbe dovuto restituire, e buona note al secchio, almeno in quel contesto, insieme a tanti altri in quella situazione, non ebbero piú nulla da temere ( le castagna dal fuoco furono tolte ) con tanto apprezzamento dei soliti noti che godettero ancor di piú come maiali per l'inaspettato favore: lo stesso Briatore ( grande discriminatore delle fasce deboli, contro i poveri a prescindere in ogni contesto) al tempo, senza nessun pudore disse: - é unico, nessuno come lui-  era proprio in quel frangente ed era riferito all'amico Silvio.
E gli italiani? Cornuti e mazziati da chi dovrebbe invece tutelarli e farli progredire.

Credete che Matteo Renzi sia meno scaltro di Berlusconi?
Tutt'altro, Matteo Renzi é peggio, lo ha battuto quasi in tutto, tranne sulla capacità di corrompere per fare crescere il suo capitale; anche sui guadagni occulti di Renzi ancora si sa poco; ma chissà un giorno forse, invece che sia lui a fare i conti in tasca agli italiani, negando persino diritti civili di vitale importanza, non siano gli italiani a fare i conti in tasca a lui, e scoprire che anche lui ha poppato piú del dovuto e di quanto si meriti dal sistema pubblico. Sarà un'altro bel giorno di sana giustizia per l'Italia.
Come si fa a credere a una persona che in un solo monologo cade in contraddizione almeno una dozzina di volte? Con che coraggio poi!
Basta ascoltarlo: parla di condivisione, parla di volere dividere il pane con i compagni, ma a pochi minuti di distanza nega l'assistenza a chi ha bisogno e chi rimane senza lavoro per colpa evidente anche delle sue politiche. Vi rendete conto di quanto sia sclerotico ogni suo discorso?
Sentite di che ambizioni parla QUÍ
É chiaro che Renzi quando parla non parla di tutti gli italiani, e per tutti gli italiani; é evidente che anche per lui esiste una sorta di "sacra famiglia", che siano caste o lobby appartenenti alle logge massoniche, ai clientelismi bancari etc. o al servizio della new age, a cui volta per volta vengono attribuiti oneri e disgrazie a livello planetario, ma sono quegli influenti, quelli che contano purtroppo. Non fosse così lo avrebbero rottamato, forse tacciato in qualche modo, di motivi né avrebbero avuto a scelta, ancora prima che la famosa frase "rottamare" la pronunciasse lui.
Vuole raccogliere l'eredità di chi poi? Dell'Italia che hanno sfasciato? Veramente, a quale diritto ereditario si riferisce? A quella della destra relazionata alle trame nere, all'accordo Stato mafia, al fascio estremo o quella centralizzata dei vergognosi inciuci? E poi a quella della sinistra di qui vi entrò da democristiano infiltrato con l'intento di distruggerla?
( Riuscendovi per altro grazie alla mancanza di nuove figure carismatiche al suo interno, che per altro tale mancanza determinò sotto molti aspetti un disastro sociale immane ).
Sono questi i diritti ereditari che vuole rivendicare Renzi? Esiste uno stralcio di lascito scritto dalle mummie del passato, un testamento per caso?
Che testamento ha letto Renzi: si riferisce ai "bottini di guerra" o meglio ai diritti negati e agli averi sottratti alle masse, con la manovrina "lacrime e sangue" iniziata ancor prima che da Monti da un'altro traditore della Patria, al secolo Romano Prodi.
Che sono le loro lotte se confrontate a quelle della classe operaia post sessantotto? O alla lotta di classe degli anni settanta - ottanta? Che ci azzecca lui con la storia d'Italia?
Che eredità rivendica se parla a un popolo scelto di categorie ben circoscritte di privilegiati parassiti, di ruffiani e di asserviti a oltranza secondo come tira il vento.
La storia del dopoguerra: é troppo giovane anche per poterne parlare da testimone, figuriamoci se possa averla studiata nel dettaglio ( così fosse né sarebbe rimasto influenzato e dalla sua formazione sarebbero maturati sicuramente altri frutti) dubito che da quella storia piú prossima a noi dalla quale abbiamo si come società ereditato il peggio, e perso gran parte del meglio, possa prenderne spunti per fare rivendicazioni personalizzate, senza se né senta responsabile degli effetti negativi delle politiche medesime e  dei suoi predecessori
(e senza neppure che gli baleni l'idea che una volta il mondo invidiava l'Italia, oggi ci ridono dietro)
e no bellino di papà Tiziano, o ti prendi le giuste responsabilità oppure levati dai coglioni.
Per tanto non é plausibile possa essere condizionato dalla storia; di cui é forse solo infarinato alla meglio, o alla peggio, secondo altri punti vista, quindi per creare un paese coeso, senza barriere, né differenze sociali separate da  virtuali muraglie, dove aldilà del bel pensare vi si possano emarginare nel silenzio assoluto le forze in esubero licenziate come detto dai Robot, le categorie scomode o quelle inutilizzabili per varie ragioni.
il partito degli eredi no il partito dei reduci insiste sclerando nella sua insistente paranoia:  "il partito degli eredi, non il partito dei reduci"
e cui il sermone si commenta da solo. Un popolo di reduci abbandonati al loro destino, praticamente vittime della sua politica, e non solo della sua.
Link fonte repubblica:

Di Barolus Viginti

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