Il futuro a 5 Stelle

Il futuro a 5 Stelle
Il futuro con il Movimento 5 stelle é un dono del cielo

lunedì 12 ottobre 2020

Covid19: mascherine si mascherine no..


Fare addirittura delle manifestazioni contro l'obbligo delle mascherine é sintomo di psicosi che si basa sul nulla.
Ci sono altre cose di cui preoccuparsi seriamente ma pensano alla mascherina che oltretutto gli risparmierebbe da molti guai se contagiati...
Vedono la mascherina uno strumento di limitazioni riguardanti le libertà individuali, cosa a cui, e se mai fosse, bisognerebbe pensare in un secondo momento quando tutte quelle forze che approfittando del momento di debolezza delle masse cercheranno di imporre il loro volere. Quindi guardando il problema da questa prospettiva, le apprensioni dei fantasiosi creduloni sono del tutto infondate, inutili!
É il momento invece di pensare alla propria salute e unica arma per scongiurare il contagio, purtroppo, é la mascherina.
Tutte le altre paure sono infondate, in alcuni casi di secondaria importanza.



Salvatore Barolus Zuddas

martedì 28 aprile 2020

Quattro Maggio inizia fase due DELLA GUERRA CONTRO IL COVID19

Inizia la Fase 2: inizia ora la recessione economica che mieterà piú vittime del Covid19.
C'é un modo per evitare una catastrofe finanziaria e ve lo spiego in modo semplice e comprensivo a tutti.
L'avevo detto: imprenditori, commercianti e affini, avvelenati dalle perdite per inattività di tre mesi, aumenteranno i prezzi, avranno molta "fame", non guarderanno in faccia a nessuno, ma solo ai loro interessi, e alle scadenze di bollette, tasse, mutui e altri costi della vita natural durante.
Non si renderanno conto che invece di migliorare le cose, le peggioreranno.
L'aumento dei prezzi in un momento così drammatico vuol dire serrare del tutto il potere di acquisto delle masse, dei consumatori ( mai messi a dura prova in questo modo almeno dalla seconda guerra mondiale ) anch'essi allo stremo e senza risparmi; e questi ultimi sono tantissimi, mancherà il minimo per la sopravvivenza. L'aumento dei prezzi gli farebbe precipitare nella fame nera, e non aggiungo altro.
Solo favorendo un potere di acquisto stabile, o meglio, abbassando i prezzi, si puó superare senza ulteriori danni le conseguenze della crisi Sanitaria , prima, e poi inevitabilmente anche di quella economica.
Dovremo capirli bene questi concetti, e per capirli ci aiutiamo iniziando il ragionamento concentrandoci sul prezzo del greggio, che, come avrete notato, é calato vertiginosamente, ma pur sempre volutamente, per non creare problemi all'economia mondiale, che già soffre lo spettro della recessione alle porte.
Se in questo caso il prezzo del greggio restava stabile la recessione mondiale sarebbe scontata, inevitabile, catastrofica e di rispecchio agli stessi colossi e padroni del greggio che ne risentirebbero i contraccolpi, che incontrollabili potrebbero essere micidiali anche per loro stessi, che ciecamente volevano speculare senza cercare di capire le conseguenze.
Ma loro lo sanno bene come funziona, non commetterebbero mai questi banali errori.
L'economia funziona così a ogni livello e in modo intrinseco: se in un luogo il popolo già é in sofferenza economica non é che puoi fare affari aumentandogli anche il costo della vita; questo é bene che sia chiaro a tutti, capiatelo, perché così é pure a livello economico planetario: ( e anche perché di gente che vi spiega le cose in questo modo non né troviate poi tante in giro nelle TV, sui giornali, o in rete).
Per salvare l'economia e tornare a crescere bisogna favorire il potere di acquisto che come mezzo usa la moneta, e questo non si crea aumentando i prezzi, quindi il costo della vita. Il potere di acquisto si crea abbassando i prezzi senza fare perdere valore alla moneta con la valutazione sproporzionate dei beni materiali di prima necessità, quindi dando la possibilitá a tutti di superare meglio la crisi. Solo in questo modo si si torna a fare circuito economico a 360°.
Denunciateli i criminali che per egoismo proprio, e per avidità, esce da questi schemi. Nessuno deve perire perché altri in posizioni di vantaggio si permettono di strozzare i piú deboli e che poi per via di questi comportamenti da tiranni, gli effetti negativi delle loro azioni coinvolgono inevitabilmente anche chi gli ha causati. Gli squilibri sociali, le recessioni, sono dovute per via di questi loschi comportamenti, senonché tutte le grandi crisi finanziarie che a volte fanno fallire anche le banche.
Se il popolo si comporta bene, di riflesso poi anche le istituzioni funzioneranno meglio; molto meglio credeteci.
PS: Cosa significa potere di acquisto e soprattutto come è possibile calcolarlo? Scopriamolo insieme in questa pratica guida…
Continua su: https://newsmondo.it/cosa-significa-potere-di-acquisto-come-si-calcola/guide/
Di Barolus Viginti

5G che fare?

Ecco alcune indicazioni per evitare gli smartphone che trasmetteranno in 5G.
Il consumatore ha un grande potere nelle mani; se non acquista gli Smartphone, il 5G non potrà mai funzionare.


https://www.inside-digital.de/ratgeber/diese-5g-smartphones-kommen-2020

Signori se state a dormire tolgono il verde dalle vostre città.
É ora di insorgere contro i comuni che abbattono gli alberi per dare spazio alla tecnologia 5G.
E poi: ragazzi vi indignate senza muovere un dito, e senza parola proferire verso chi si rende responsabile dello scempio nelle nostre città; lo capite o no che vanno fermati?
Magari poi correte e farete la fila per comprare il cell: che trasmette in 5G.
Lo sapete che per boicottarli basta che non né fatte uso? Basta che non lo acquistate!
La tecnologia 4G che abbiamo a disposizione nei nostri cellulari basta, ed é anche troppa, perché comprare quindi altri apparati sofisticati di cui sugli effetti nulla é chiaro, e ci propinano ancora delle informazioni su studi scientifici fatti vent'anni fá.
Del 5G in effetti non si sa nulla, i consumatori non sono tutelati, non sanno nulla, a parte il groviglio di informazioni che provengono da fonti spesso poco attendibili creando ogni sorta di malpensanti complottisti, che annebbiano ancora di piú quella che é la realtà.
Quindi che dire? Se partiamo dal principio -mai comprare a scatola chiusa- non vedo perché si debba cambiare il vecchio cellulare ( che di problemi pare né abbia causati abbastanza ) per uno nuovo piú potente ( quindi piú pericoloso ) che potrebbe compromettere il nostro sistema cellulare, ormonale, endocrino e neuronale, per comprarne uno nuovo?
Secondo me la palla é nelle mani del consumatore, e possiamo fermarli solo se il Cell.5G lo lasciamo nelle loro scatole.
Passate parola almeno!

lunedì 13 aprile 2020

Costo unico del lavoro e piano regolatore globale rende il mondo un luogo di pace, di uguaglianza e di equità

Possiamo pensare che queste siano parole nel vento; ebbene, lasciamo allora che se le porti via il vento, e che tanti vedendole passare abbiano gli stessi stimoli, gli stessi pensieri di chi le ha esternate. Prima o poi possono diventare semi, da qui potranno nascere nuovi alberi, che daranno nuovi frutti che si chiameranno essenze di consapevolezza.
Io penso che se si pensa, si voglia la globalizzazione totale, si debba partire da quei principi sani, logici, che danno poi la libertà.
In un programma che vuole la globalizzazione non puó mancare il senso innato dell'equità, del rispetto e della giustizia. Se non é così i popoli hanno il sacro dovere di ribellarsi.
Ci vuole un piano regolatore planetario, ma pare non sia in agenda al palazzo dell'ONU. Diversamente avremo sempre una classe dominante che approfitta delle diverse condizioni economiche per fare profitti a scapito di tutta l'umanità, e da dove emergono altre situazioni patologiche che porta alla grande speculazione dei mercati, delle banche, degli Stati canaglia che danno ospitalità ai paradisi fiscali, quindi a delle società senza che abbiano un nome fisico ( società offshore ) dove manovrano immense somme di denaro sottratte dall'economia circolare reale dei popoli. In questi parametri bisogna ripensare un'ipotesi di nuova globalizzazione, diversamente, é meglio se combattiamo per difenderci da quella attuale che ci ha reso tutti deboli, poveri e succubi delle altrui decisioni.
La vera globalizzazione deve comprendere anche il costo unico del lavoro, altrimenti non serve, non ci sarà mai pace ed equità

domenica 12 aprile 2020

ATTUALITÀ : CORONAVIRUS (COVID-19) • SANITÀ Coronavirus. Il racconto di Claudia, il medico «in Trincea»: «Difficile scegliere chi salvare». E l’appello: «Ricordatevi di noi anche dopo»

L'immagine può contenere: 1 personaVi invito a leggere questo racconto in un momento di pace, e poi riflettete.
Riflettete perché questo medico parla di scelte difficile da fare su chi deve tentare di curare e chi no; e questo perché negli ospedali mancavano gli strumenti necessari. Gli strumenti necessari, capite, quegli che lo Stato aveva finanziato ma mai acquistati perché delle persone malvagie, egoiste e con istinto criminale avevano deviato per le strutture, per privatizzare e per smembrare la Sanità pubblica.

É questo il problema tutto italiano che ha causato molte vittime.
É chiaro che in un contesto pandemico 5000 posti in terapia intensiva non sono nulla, e ci sono regioni che neppure sono dotate di questi strumenti.
Che volete che siano 5000 mila letti attrezzati per la terapia intensiva, su 60 milioni di abitanti, e contro i circa 28.600 posti della Germania, la quale nel caso la pandemia si fosse aggravasse potevano in poco tempo quadruplicare i posti letto di soccorso urgente.
Qualche domanda ce la dobbiamo porre se vogliamo acquisire una giusta consapevolezza generale, e magari anche sulle scelte elettorali da fare in futuro.
I beni di prima necessità, che sono diritti universali dell'umanità, intesi come Sanità, Istruzione, acqua potabile, e il diritto di vivere a contatto e dalla terra in cui si vive, non si toccano; mai dovrebbero finire nelle mani di gente privata senza scrupoli.
Impariamo almeno questi principi dall'esperienza che stiamo vivendo, e combattiamo con tutte le forze che nessuno mai venga a rubarci il bene comune.
dI Barolus Viginti


ATTUALITÀ : CORONAVIRUS (COVID-19) • SANITÀ
Coronavirus. Il racconto di Claudia, il medico «in Trincea»: «Difficile scegliere chi salvare». E l’appello: «Ricordatevi di noi anche dopo»
12 APRILE 2020 - 10:00
di Olga Bibus
«Oggi ci chiamate eroi, benissimo, però “segnatevala” questa cosa, poi ne riparleremo, quando ci sarà tempo», dice a Repubblica Claudia Gabiati, dottoressa del Fatebenefratelli di Milano
Coronavirus, la situazione in Italia in tempo reale – Ultime notizie
Claudia Gabiati ha 40 anni, è gastroenterologia, ha passato cinque anni in Pronto soccorso, altri sei in corsia, oggi lavora nella Covid Unit delll’ospedale Fatebenefratelli di Milano. Affida il suo racconto alle pagine di Repubblica, dice che il Coronavirus «è velocissimo e cattivo», che le è capitato di dover «scegliere chi salvare», e ringrazia chi oggi plaude al suo lavoro, quello di tanti altri medici e sanitari, ma lancia un appello: «Ricordatevi di noi anche in futuro».
«All'inizio avevo paura – dice il medico – Ora no. Ti abitui alle regole di un ospedale in guerra, ti abitui al terremoto, a prendere una decisione al minuto». Tra cui quella più difficile: «Chi puoi salvare e chi no. Io l’ho fatto e devo conviverci ogni notte». «Marzo è stato il mese peggiore della mia vita, lottavamo contro l’invisibile. I letti in terapia intensiva non bastavano mai. E così capitava che dovendo scegliere tra un paziente 70enne, pieno di complicanze, e un altro che poteva farcela, sceglievi di intubare il secondo, lasciando andare il primo». Una decisione in cui ci si consultava tra colleghi, spiega la dottoressa, «ragioni, rifai i calcoli 100 volte, litighi. Ma alla fine decidi».
Il Covid, dice, «è un virus cattivo e velocissimo. In tanti anni non ho mai visto infezioni polmonari così. Chi dice che è simile a tante altre influenze non sa di cosa sta parlando. Ho visto pazienti che respiravano con qualche affanno e dopo un’ora non ci riuscivano più, completamente desaturati, in pericolo di vita». Il medico ammette che la difficoltà maggiore sta nel non sapere come combattere il virus, come curare i pazienti malati, quale farmaco funziona e quale no. «La realtà è che chi ha forza guarisce, chi non ce la fa, muore», spiega. Da due mesi, Claudia Gabiati lavora 15 ore al giorno, «durante il turno non mangi, non bevi, parli a gesti, se devi andare in bagno perdi mezz'ora a svestirti, quindi non ci vai». E quando torna a casa mantiene la distanza dal marito, dormono in letti separati, mangiano a un metro.
Ora però lei stessa vede un miglioramento: «Da una settimana il terremoto ha rallentato». Ma avverte: «La ricostruzione del mondo di prima sarà lentissima». Infine l’appello: «Ho visto dai telegiornali che ci applaudono dai palazzi. Mi ha commosso. Vorrei tenere questi applausi per il futuro e spenderli quando al Pronto soccorso ci urleranno e ci insulteranno. Oppure quando ai prossimi governi ci taglieranno reparti, ospedali, corsi di laurea. Specie qui in Lombardia dove per anni tutto è andato alla sanità privata e le briciole a quella pubblica. Oggi ci chiamate eroi, benissimo, però “segnatevela” questa cosa, poi ne riparleremo, quando ci sarà tempo».

venerdì 10 aprile 2020

Proviamo a sfatare il mito del bieco campanilismo di provincia?

Questo Post é dedicato ai miei compaesani. Solo ad alcuni paesani, perché Bonarcado non é da inquadrare certo in questo tipo di discorsi. Fortunatamente Bonarcado e anche molto altro.

Non c'è nulla da fare: ogni volta, quindi sempre, che commento o esprimo delle opinioni, che siano a livello locale o nazionale, riguardanti lo stato sociale, le politiche sociali etc.; la risposta é sempre la stessa a differenza del pulpito dalla quale provengono; in sintesi:
- Tu non ci sei, quindi non puoi capire un tubo, non puoi parlare. Punto! - .

É un'atteggiamento che non sopporto, che non posso accettare perché non é così, sono certo che non é così per un miliardo di motivi.
A questo punto comincio a pensare se per davvero lo stato mentale di questi soggetti sia stabile, equilibrato, oppure devo pensare che sono succubi di una qualche suggestione collettiva che allinea e condiziona il loro modo di pensare, vedere la realtà, e quindi di fare delle valutazioni sensate che poi possa permettere un corretta visione della realtà che gli circonda, e naturalmente di chi osserva da fuori con certo interesse.

La differenza fra me e loro é che io conosco bene la realtà in cui vivono, ma loro non conoscono la mia di realtà, non conoscono nulla dell'habitat in cui vivo; e forse é questo che crea le differenze insieme a delle incomprensioni, che si manifesta poi col non accettare delle opinioni, diciamo, fuori campo, ma non per questo da considerarsi sbagliate, inadeguate o qualsivoglia. Ed é vero quindi che tutto si ferma al puro spirito contraddittorio davanti al loro stesso naso, nonostante la ragione dei fatti gli travolge e gli sovrasta. Cieca contraddizione quindi. Il discorso potrebbe essere archiviato con due parole, ma ripiegare la coda e lasciarli ribollire nel loro brodo non basta. Le cose bisogna pur dirle, un'opinione non puó essere autocensurata perché si scontra con qualche forma di ottusità. Questo non deve succedere mai.

Concludo per tanto, scrivendo che a quanti siano caduti in questi anni nello stereotipo pregiudizioso nell'esprimere a prescindere contrarietà a delle opinioni che poi gli riguarda da molto vicino, e magari poi in qualche caso farne anche tesoro, manca credo, la capacità analitica di fare delle giuste valutazioni, e mancano perché mancano anche le nozioni che si acquisiscono con l'esperienza, con la lettura, con lo studio, e imparando da l'esperienza degli altri, senza la quale non esisterebbe la storia.
Quindi una volta per tutte a loro signori dico: -stai zitto, non puoi capire, tu non vivi quí - lo dici a tua sorella.

E adesso mi levo gli stivali di gomma e gli lavo...

mercoledì 4 settembre 2019

IL GOVERNO GIALLO ROSSO CHE NASCE SOTTO IL SEGNO DEL NULLA


IL GOVERNO GIALLO ROSSO CHE NASCE SOTTO IL SEGNO DEL NULLA
in questi giorni mi viene spesso sovente il pensiero che Grillo e Casaleggio voglia fondere il Movimento con una nuova centralità proveniente sia da destra che da Sinistra, in modo da superare e scavalcare l'arcaico idealismo di destra e di sinistra.
Poi che si chiami 5 Stelle o altro poco importa; e se gli elettori non capiranno e rimarranno delusi perché non hanno una limpida visione degli effetti delle politiche odierne riflesse nel futuro, importa ancora meno. Un grave errore che stá già dando frutti amari, e ne darà ancora in futuro.

D'altronde quando viene a mancare la trasparenza ed emerge l'apparente impressione che "uno non vale piú uno", i consensi magari ritornano a farsi benedire dai vecchi ciarlatani che intanto cavalcano il dissenso per trascinarli ancora una volta nei labirinti del nulla.
Sono questi gli scenari opachi che emergono dall'accordo che ha portato alla formazione del governo giallorosso.
Per le novità portate avanti dal M5S con fedele vocazione da sempre, e le strategie che il Movimento stá mettendo in atto per affrontare le sfide nel prossimo futuro, orientate oltre i confini italiani, ed europee, predisposti all'adesione dell'UE per contribuirne ai doveri con coscienza e determinazione. Almeno questo é lo scenario che tutti auspicano.
Ma i dubbi restano, ed é difficile capire cosa succederà con questo governo: se dura o cadrà al primo problema che si presenterà. Il M5S e il PD sono talmente diversi fra loro che ogni approssimazione puó essere sbagliata, e purtroppo finché non si adotteranno delle politiche comuni che danno precedenza all'universale bisogno di equilibrio sociale, non si andrà da nessuna parte.
 L'equità sociale rimarrà esigenza negata, rimarrà desiderio e diritto negato, quindi motivo di lotta sociale.

É questa la parabola che attraversa il tempo, e il destino del genere umano: avido, buono, Cattivo, sottomesso, prepotente, autoritario, maestro, cattivo maestro, assassino, ladro, generoso, avaro, cinico, crudele, spietato, giusto, servile, disobbediente, santo, diavolo, satanico, consapevole, inconsapevole, ignorante, incosciente, cosciente, animale, carne, cenere, polvere, terra, ma in ogni caso mortale, quindi meschino.
Nella parabola del M5S invece, oltre al desiderio primordiale alla ricerca della tanto osannata equità sociale del fondatore Beppe Grillo, tentò di iscriversi una prima volta al PD ( "menoelle" ricordate?) addirittura nel 2001, ma fu respinto, per cui ne fece oggetto di critica nei suoi spettacoli, alla quale susseguirono battute al vetriolo velati dalla sua ferve ironica e satirica.
Grillo però sapeva che per fare politica attiva ed efficace ci voleva un partito, dal che vi provò ancora con una nuova iscrizione nella sede di Arzachena (SS Sardegna); era il 26.06.2009, e l'idea fu di diventarne membro e capo politico; anche allora fu respinto dai massimi esponenti rappresentanti appollaiati e ben accozzati ai vertici del partito.
da ricordare in merito la profezia di Fassino: "se vuole un partito nei faccia uno, vediamo quanti voti prende". Cantonata galattica che non rimarrà unica nel carniere di Fassino. Un genio!

 Il M5S dunque é nato per reazione al rifiuto del PD di concedere una tessera a Beppe Grillo.
Ma l'idea del Movimento era già nell'aria da qualche anno; sui Meetup erano in fermento  i seguaci del Blog di grillo che incalzavano per la creazione delle liste civiche. Dietro le quinte Gian Roberto Casaleggio, Dario Fo, e tanti altri, poi apparve il logo " movimento 5 Stelle" che diede inizio alla grande avventura destinata in qualche modo a cambiare l'Italia.
Insomma senza quella scintilla che escluse il Grillo parlante dalla "mensa dei signori" che in verità in parte tanto signori non lo erano ( considerando poi tutte le inchieste che gli travolti negli anni ) forse oggi l M5S non sarebbe esistito, nonostante nel nostre paese ormai mancava da qualche decennio una forza politica che rappresentasse il popolo.
Oggi il M5S é una realtà politica assestante, ma anche preoccupante dopo il contratto di governo con la Lega di Mateo Salvini, e ora con l'accordo politico con il PD, e da qui il sentore che il M5S si é allontanato dalle ambizioni primordiali, quindi dal popolo, per unirsi rispondere e forse obbedire ai potentati che manovrano tutta la politica a livello europeo. Non che sia del tutto negativo, anzi, con l'Europa bisogna e si deve mediare per risolvere i problemi dei cittadini; ma se anche il M5S si comporta come tutti gli altri, tralasciando le politiche sociali, o mettendole in secondo piano rispetto alle scelte dei burocrati europei e dei loro mandanti, possiamo anche anche dire che il M5S sta tradendo l'elettorato, e gli italiani, essendo a sua volta rappresentanti di governo.
Questo stá emergendo dall'opera di governo dei 5 Stelle oggi, e la cosa preoccupa non poco.

Purtroppo pochi capiranno se viene a mancare la trasparenza e la volontà di informare, o se continua a mancare l'invito trainante alla partecipazione da parte di tutti. I tre Blog principali sono pressoché blindati, in particolare Rousseau quando c'é da esprimere un voto di consenso, e questo é altro segnale che crea incomprensioni e pone delle domande a cui nessuno purtroppo risponde.
Non so se bisogna il tutto errori di percorso, ma di certo non si sta dando un buon segnale.
Se poi il M5S commette degli errori, speriamo almeno almeno siano in buona fede come lo quegli riconosciuti dagli stessi dirigenti; errori di percorso dunque, che possono fare tutti. Non vorrei peró che gli errori non fossero pretestuosi a tal punto da fare assomigliare il Movimento alla tradizionale partitocrazia, da li alla fusione non vi corre mica poi tanto; dal che se tanto porta a tanto, la domanda é d'obbligo: ma non eravamo forse diversi da loro?

É chiaro poi che non possiamo parlare piú di errori di percorso; bisognerà dire invece che il M5S ci ha preso per i fondelli. In tal caso però il tempo sarà inflessibile quando a sua volta presenterà il conto in termini di consensi elettorali.

Non sarà certo un caso che il M5S da primo partito che era, oltre la metà dei consensi gli ha restituiti a un centro destra che era prossimo al disfacimento, e in particolare gli ha resi alla Lega di Salvini, dove per gli scandali a catena della famiglia Bossi, e seguito, puro loro erano datti per spacciati, mancava solo il funerale.
Il contratto di governo con il M5S gli ha ricostituiti e risollevati; e non solo, in pratica con l'energia risucchiata al Movimento, ha permesso a Salvini di portare la Lega a livelli mai raggiunti in tutta la sua storia; insomma un gran salto, un gran botto.
Per il resto la rottura del contratto da parte del traditore Salvini ( il tradimento la Lega ce l'ha nel DNA; come hanno fatto a non capirlo subito, eppure bastava solo rileggere la loro storia a ritroso. Bossi di governi ne fecce cadere ben due).
Dal che inaspettatamente e senza preavviso sullo scenario politico italiano si presenta un'altra opzione, ed é quella che il M5S possa davvero perdere la faccia. Occasione appetitosa peró, soprattutto per Il PD che negli ultimi 8 anni ha perso in tutte le competizioni elettorali, e a tutti i livelli.

Quale buona sorte ora si presenta al loro cospetto.
Sembra destino, ma pare di piú voglia contenziosa di governare evitando il voto degli italiani. Tant'è che considerando gli intercorsi con mezzi colpi di stato e trame notturne a porte chiuse, tutto fa pensare alla voglia inarrestabile di fare a meno un'altra volta dei consensi elettorali. 
É storia nota quindi che il PD per ben tre volte governa il paese evitando il voto: iniziarono con il governo tecnico di Mario Monti, quando bruciarono in sacrificio solenne sugli altari della vergogna, il Buon Pierluigi Bersani, per continuare poi con il nipote dello zio Enrico Letta, Il Guelfo antecedente a tutte le Signorie, al secolo Matteo Renzi ( ops! Volevo dire "ceffo" e non Guelfo. Antecedente a tutte le Signorie comunque rimane dato di fatto storico, e attuale per estrazione sociale, tipico di chi si é fatto sgomitando a destra e a manca. Insomma lontano dalle Signorie medievali e anche da quelle odierne). E poi in un cadendo come birillo al Bowling, Paolo Gentiloni che chiude il cerchio. Il tutto in salsa quirinale sotto l'occhio vispo e vigile dell'allora presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.

Ma non é cosí!

Insomma l'occasione si ripresenta, la buona o male sorte pure, é certo che non si sono tirati indietro. Se vale il detto: -al persistere non insisto- eccoli tutti pronti.
É chiaro che la buona sorte si chiama M5S, quel movimento che hanno sempre denigrato, accusato e infamato combattuto per anni. Ora di punto in bianco diventano "l'occasione" la nuova chance, " il nuovo mezzo" di andare al governo, guarda caso, senza lasciare scegliere agli italiani. Se non é culo, cos'altro puó essere.
Insomma intanto già hanno cambiato la Grammatica nei confronti dei penta stellati, spariscono gli insulti giornalieri, spariscono ipotetici difetti additati invano per anni; ora sono tutti bravi, buoni e affidabili. Persino Repubblica, il giornale che si frega sei milioni l'anno di denaro pubblico soto forma di contributi Statali, hanno cominciato a parlare bene del M5S bene. Tutto bene, tutto rose e fiori che sembra arrivata la primavera, la nuova luce; il resto é tutto un programma, anzi due programmi diversi fra loro, talmente diversi che sarà veramente difficile superare il primo scoglio.

Intanto però tra gli elettori regna l'incertezza di come tutto evolverà. Non ci resta che dare tempo al tempo, e che Dio ce la mandi buona.
Intanto tra falsi profeti, sapienti e insipienti veri, le previsioni si sciolgono nell'aria invisibili come chi le proclama.  In politica si sa tutto é sempre nebuloso, non lo si é mai abbastanza informati, e mai si possono capire le trame e i misteri che la avvolgono nei meandri dei palazzi.

In sostanza quello che possiamo sapere e capire, é che il M5S ha reso gli elettori che furono del Centro destra, e ora sembra arrivato il tempo di restituirli anche al centro sinistra, il particolare al PD, senza che gli stessi facciano alcuno sforzo per riconquistarli.
Destino? Casualità? Incapacità da parte del Movimento 5Stelle? Chi lo puó dire, difficile fare delle previsioni. Di fatto però é che il M5S già accusa grandi perdite di consensi, e questo é veramente preoccupante rivedere le sorte del paese nelle mani di chi lo stava mandando in rovina.
É il M5S?
Forse loro non la vedendo così, loro vedono molto lontano, e ammesso che si sentono puri, e alla fine appagati  per essere riusciti, forse, a pulire l'aria e gli oceani, e per avere rinvigorito la vegetazione del pianeta, e per avere allineato i popoli in una convivenza felice e di pace, e per essersi pulito la coscienza dai peccati che comportava il consumismo sfrenato basato sul superfluo che inquinava la terra, poco importa la sigla distintiva; ancora meno importerà quando potranno dire insieme ai suoi fedeli seguaci: -grazie per potere partecipare alla mensa del Signore-  che da li a poco si fusero in una nuova condivisione di beni di consumo e di sani intenti, se pur andando ancora in culo a quella parte di popolo costretto alla marginalità degli eventi pur essendo parte al servizio degli stessi.
Forse consapevoli del fatto che ancora una volta non hanno creato una società equa, avranno poi il coraggio di guardare in faccia la realtà che si troveranno davanti?
 In gioco prima di tutto c'è la credibilità del M5S e il suo avvenire; In gioco c'é l'aspettativa delle gente, del popolo che ancora una volta ci aveva creduto, e però rimarrà deluso; almeno di questo vorrei si rendessero conto. Oppure lo dicano chiaramente se è quello che volevano.

Di
Barolus Viginti

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martedì 6 agosto 2019

Scarica l’acqua lontano dall’incendio, il Sindaco presenta denuncia ai C...



Scarica l’acqua lontano dall’incendio, il Sindaco denuncia il fatto ai Carabinieri

Le immagini sono state girate e pubblicate su facebook da un cittadino di Cava de’ Tirreni. Il Sindaco Vincenzo Servalli le ha viste ed ha presentanto denuncia ai Carabinieri. Scattano le indagini per capire il motivo: perché il pilota dell’elicottero ha scaricato l’acqua lontano dall’incendio?

Cava de’ Tirreni. L’ennesimo rogo, questa volta al Sambuco, a due passi dalla ultramillenaria Abbazia Benedettina. Ennesima spola degli elicotteri per arginare il danno gettando tonnellate di acqua sulla montagna. Nelle immagini però si nota qualcosa di diverso, l’elicottero arriva sul posto e non scarica l’acqua esattamente sul fumo, ma ad una certa distanza, lontano dall’incendio. Una manovra poco chiara che ha visto il primo cittadino Servalli presentare una denuncia per capire il motivo che ha portato il pilota a scaricare tutto il prezioso liquidi altrove. Saranno adesso i militari ad indagare e fare chiarezza sul fatto.

Nel frattempo il video, condiviso dal Sindaco e dal vicesindaco Nunzio Senatore sta richiamando un bel po’ di commenti dei cittadini metelliani.

Molti vedono nel gesto del pilota solo un modo vergognoso di aggiungere ore di lavoro, altri presumono che quell’acqua abbia spento sul nascere un ulteriore rogo, altri invece la buttano sull’ironico. Fatto sta che l’incendio è evidentemente a destra, l’acqua finisce sul fronte di sinistra. Non possiamo che attendere l’esito delle indagini.

Fonte: laRedazione



mercoledì 6 marzo 2019

Latte, una grande riforma per uscire dalla gabbia dei 60 centesimi. Parla il sociologo Nicolò Migheli



Ultima chiamata per la guerra del latte: intervista al sociologo Nicolò Migheli
Il prezzo, poi, non è un valore stabile ma cambia a seconda dei periodi e dell’andamento del mercato: il Clal registra una chiara parabola discendente da un anno a oggi. Fino a maggio 2018 il Romano costava all’ingrosso 7,65 euro al chilo, a ottobre  arriva a 6,16 euro, a dicembre 5,90, a metà gennaio il costo di un chilo è di 5,80 euro. Di questi, considerato che per fare un chilo di formaggio ci vogliono 5 litri di latte ovino e che un litro oggi è pagato 60 centesimi, solo 3 euro andranno ai produttori di latte; gli altri resteranno ai caseifici.
Possibile, però, che non ci sia una alternativa? Lo abbiamo chiesto a Nicolò Migheli, sociologo che da anni si occupa di sviluppo rurale e in generale di cultura, storia e tradizioni della Sardegna, che pochi giorni fa ha affidato le sue riflessioni in un post sul sito SardegnaSoprattutto. “Siamo sull’orlo della catastrofe – ha scritto – che travolgerà produttori e trasformatori. Possiamo evitarla, però è l’ultima chiamata”.
Migheli, partiamo dalla notizia di lunedì il ministro dell’Interno Matteo Salvini ha promesso una soluzione in 48 ore (che, mentre scriviamo, sono quasi scadute). Possibile? 
Il prezzo del latte subisce alti e bassi da 120 anni, da quando in Sardegna si fa Pecorino Romano. Se il ministro dell’Iterno ha una soluzione da Mandrake ben venga.
La maggior parte del latte sardo è usata per fare il Pecorino romano, comprato soprattutto dagli Stati Uniti: se questo export cala le conseguenze arrivano fino a noi. Perché non si pensa anche agli altri nostri prodotti di eccellenza, cioè il Pecorino sardo e il Fiore sardo?
È una questione annosa, le quote di Pecorino sardo dop sono inferiori al loro potenziale. I trasformatori marchiano con la denominazione protetta solo la parte minore della loro produzione. Se si aderisce ad un qualsiasi marchio europeo occorre rispettare un disciplinare, subire controlli del Consorzio di Valorizzazione, molti trasformatori preferiscono operare con i loro marchi aziendali su cui hanno investito negli anni. Il risultato però diventa controproducente, con un prodotto a marchio Ue si ha la possibilità di spuntare prezzi più alti. Mi chiedo anch’io perché non lo facciano. Il Fiore sardo ha bisogno di un ragionamento diverso: è il formaggio più antico della Sardegna; negli anni si è ridotto alla sola Barbagia, è il formaggio dei pastori, quello fatto negli ovili, le quantità negli ultimi anni sono basse. Anche qui vi è la presenza degli industriali perché il disciplinare lo permette, con il risultato di rendere quello fatto dai pastori poco competitivo. In questo ultimo anno vi sono state polemiche tra industriali e pastori, si spera che vengano superate presto perché è un formaggio che ha ottime possibilità di essere venduto a prezzi interessanti.
I pastori sardi producono un latte di altissima qualità, ma pare che gli standard del mercato non ne tengano conto. 
A livello industriale si controllano i parametri del grasso, caseina, proteine, cellule somatiche e carica batterica, mentre vengono tralasciati quelli che invece fanno la reale differenza come l’alta concentrazione di CLA, un acido grasso polinsaturo che impedisce la crescita del colesterolo cattivo, parametro difficile da mantenere per le produzioni industriali di massa se si lavorano milioni di litri di latte. Esistono imprenditori coraggiosi che invece l’hanno fatto. Significa effettuare controlli costanti sulla materia prima, caseificarla a parte, procedere a certificazioni costanti. Operazioni che costano anche perché poi bisogna comunicare quelle virtù ai consumatori. Tutto ciò però ha una ricaduta positiva sul prezzo del latte pagato all’allevatore che dovrebbe essere, e lo è, più alto. Invito chi ci legge a fare un salto in un negozio e verificare la differenza di prezzo di un pecorino CLA, a Cagliari si trova, rispetto a uno comune.
È davvero l’ultima chiamata per la vertenza pastori? Come possiamo rispondere?
Agendo, operando una grande riforma del settore. Credo che in questo caso il pubblico possa fare poco se non garantendo un quadro di riferimento certo, la soluzione dei problemi è nelle mani degli attori della filiera. Sono loro i protagonisti e solo loro possono trovare le soluzioni. Credo che alla fine sarà così perché nessuno vuole la scomparsa di un comparto così importante per l’economia della Sardegna.
Francesca Mulas