Il futuro a 5 Stelle

Il futuro a 5 Stelle
Il futuro con il Movimento 5 stelle é un dono del cielo

mercoledì 6 marzo 2019

Latte, una grande riforma per uscire dalla gabbia dei 60 centesimi. Parla il sociologo Nicolò Migheli



Ultima chiamata per la guerra del latte: intervista al sociologo Nicolò Migheli
Il prezzo, poi, non è un valore stabile ma cambia a seconda dei periodi e dell’andamento del mercato: il Clal registra una chiara parabola discendente da un anno a oggi. Fino a maggio 2018 il Romano costava all’ingrosso 7,65 euro al chilo, a ottobre  arriva a 6,16 euro, a dicembre 5,90, a metà gennaio il costo di un chilo è di 5,80 euro. Di questi, considerato che per fare un chilo di formaggio ci vogliono 5 litri di latte ovino e che un litro oggi è pagato 60 centesimi, solo 3 euro andranno ai produttori di latte; gli altri resteranno ai caseifici.
Possibile, però, che non ci sia una alternativa? Lo abbiamo chiesto a Nicolò Migheli, sociologo che da anni si occupa di sviluppo rurale e in generale di cultura, storia e tradizioni della Sardegna, che pochi giorni fa ha affidato le sue riflessioni in un post sul sito SardegnaSoprattutto. “Siamo sull’orlo della catastrofe – ha scritto – che travolgerà produttori e trasformatori. Possiamo evitarla, però è l’ultima chiamata”.
Migheli, partiamo dalla notizia di lunedì il ministro dell’Interno Matteo Salvini ha promesso una soluzione in 48 ore (che, mentre scriviamo, sono quasi scadute). Possibile? 
Il prezzo del latte subisce alti e bassi da 120 anni, da quando in Sardegna si fa Pecorino Romano. Se il ministro dell’Iterno ha una soluzione da Mandrake ben venga.
La maggior parte del latte sardo è usata per fare il Pecorino romano, comprato soprattutto dagli Stati Uniti: se questo export cala le conseguenze arrivano fino a noi. Perché non si pensa anche agli altri nostri prodotti di eccellenza, cioè il Pecorino sardo e il Fiore sardo?
È una questione annosa, le quote di Pecorino sardo dop sono inferiori al loro potenziale. I trasformatori marchiano con la denominazione protetta solo la parte minore della loro produzione. Se si aderisce ad un qualsiasi marchio europeo occorre rispettare un disciplinare, subire controlli del Consorzio di Valorizzazione, molti trasformatori preferiscono operare con i loro marchi aziendali su cui hanno investito negli anni. Il risultato però diventa controproducente, con un prodotto a marchio Ue si ha la possibilità di spuntare prezzi più alti. Mi chiedo anch’io perché non lo facciano. Il Fiore sardo ha bisogno di un ragionamento diverso: è il formaggio più antico della Sardegna; negli anni si è ridotto alla sola Barbagia, è il formaggio dei pastori, quello fatto negli ovili, le quantità negli ultimi anni sono basse. Anche qui vi è la presenza degli industriali perché il disciplinare lo permette, con il risultato di rendere quello fatto dai pastori poco competitivo. In questo ultimo anno vi sono state polemiche tra industriali e pastori, si spera che vengano superate presto perché è un formaggio che ha ottime possibilità di essere venduto a prezzi interessanti.
I pastori sardi producono un latte di altissima qualità, ma pare che gli standard del mercato non ne tengano conto. 
A livello industriale si controllano i parametri del grasso, caseina, proteine, cellule somatiche e carica batterica, mentre vengono tralasciati quelli che invece fanno la reale differenza come l’alta concentrazione di CLA, un acido grasso polinsaturo che impedisce la crescita del colesterolo cattivo, parametro difficile da mantenere per le produzioni industriali di massa se si lavorano milioni di litri di latte. Esistono imprenditori coraggiosi che invece l’hanno fatto. Significa effettuare controlli costanti sulla materia prima, caseificarla a parte, procedere a certificazioni costanti. Operazioni che costano anche perché poi bisogna comunicare quelle virtù ai consumatori. Tutto ciò però ha una ricaduta positiva sul prezzo del latte pagato all’allevatore che dovrebbe essere, e lo è, più alto. Invito chi ci legge a fare un salto in un negozio e verificare la differenza di prezzo di un pecorino CLA, a Cagliari si trova, rispetto a uno comune.
È davvero l’ultima chiamata per la vertenza pastori? Come possiamo rispondere?
Agendo, operando una grande riforma del settore. Credo che in questo caso il pubblico possa fare poco se non garantendo un quadro di riferimento certo, la soluzione dei problemi è nelle mani degli attori della filiera. Sono loro i protagonisti e solo loro possono trovare le soluzioni. Credo che alla fine sarà così perché nessuno vuole la scomparsa di un comparto così importante per l’economia della Sardegna.
Francesca Mulas

sabato 23 febbraio 2019

Alcuni semplici punti su cui ogni elettore sardo dovrebbe ragionare

Salvini ha pur detto che sanno come "ammorbidire i pastori" dopo le elezioni: " siamo stanchi di vedere buttare via il latte, e le strade bloccate per le proteste ". 
I prefetti sono pronti con urgenti emendamenti repressivi. 
Questa volta gli picchieranno nel loro territorio, che suonerebbe come un'affronto inaccettabile. Puntuale però é arrivato il monito del ministro di Grazia e Giustizia Bonafede ( del M5S ): -prima di attaccare i pastori con gli agenti antisommossa dovrai passare sul mio cadavere - ha fatto trapelare tramite informative interne. 
Anche Di Maio ha tirato le frecce contro Salvini ribadendogli che chi crede di risolvere la vertenza dei pastori in 24ohr. stá sono prendendo in giro i pastori...i sardi sappiano dunque, che di Salvini non possono fidarsi. 
Per lui siamo marginali a tutto in Italia, e su questi parametri saranno concentrate le loro politiche se andranno a governare la Sardegna; il che significa inceneritori, mondezza degli altri paesi, deposito nucleare unico. e chissà non abbiano in serbo di risvegliare la corsa al nucleare, che a priori gli italiani scartarono ogni dubbio nel referendum del 2011, ma non per questo con loro ci si debba sentire al sicuro. Berlusca parla di ulteriore cementificazione delle coste sarde, quindi del turismo controllato da società straniere, che tradotto significa -niente utili ai sardi-

I problemi legati al comparto agro-pastorale a Salvini importano poco (diversamente i problemi gli avrebbero dovuto risolvere quando erano al governo) tant'è che vorrebbe che il mercato sardo fosse dominato dalle industrie alimentari del Nord; che per ordine relativo giá il mercato sardo subisce la sopraffazione che l'import comporta sui produttori e i consumatori sardi. Questo é quanto negli schemi immediati del dopo elezioni, nel caso Salvini, alleato con il centrodestra, quindi anche con Berlusconi e la Meloni ( solo per fare due nomi che con la Sardegna non hanno nulla da spartire, ma solo da togliere ).
 I sardi lo sappiano che votando il centro sinistra, il centrodestra e i loro alleati sardi, porteranno la Sardegna nel buio totale, e per almeno 5 anni andranno avanti con misure sempre piú restrittive causate della imposizione dei mercati stranieri, e dove le opzioni sulle riforme urgenti andranno in letargo. Buon voto a tutti! W il M5S!

venerdì 22 febbraio 2019

Le solite accozzaglie anche fra partiti sardi che traghettano voti versi i partiti italici.

Signori pastori sardi ancora due giorni di calma apparente, e solidarietà da parte del Ministro Salvini; il tempo che rimane per votare il nuovo consiglio Regionale, dopo la scorpacciata di consensi ( tramite la coalizione in cui si é schierato ) schiererà persino l'esercito per impedire ogni forma di protesta da parte dei pastori sardi.
Votare Solinas significa votare anche questi partiti che seguono. L'inganno é servito sempre secondo il metodo tradizionale delle accozzagli. Vedremmo dunque se ancora una volta sarà infallibile, o se i sardi vadano alle urne con piú responsabilità e chiarezza su chi scegliere per il futuro.
Intanto ecco gli schieramenti che si contenderanno la possibilitá di governare la Sardegna.

Christian Solinas
  • Lega - 14,6% (Matteo Salvini-Maroni- Calderoli-Il trotta, e il padre moribondo etc)
  • Forza Italia - 6,3% (Silvio Berlusconi)
  • Riformatori Sardi - 4,8%
  • UdC - 4,2% ( Pierferdinando Casini e la nostalgica della peggiore DC italiana, madre di tutte le accozzaglie e delle tangenti per raggirare gli ostacoli democratici che il buon senso impone a chi é chiamato ad amministrare i beni pubblici )
  • Partito Sardo d’Azione - 3,1% ( i padri costituenti si saranno rivoltati nella loro tomba )
  • Fratelli d’Italia - 3% (Giorgia Meloni)
  • Unione dei Sardi - 1%
  • Sardegna20Venti - 0,7%
  • Fortza Paris - 0,5% ( Gianfranco Scalas , Domenico Gallus e Renato Lai ) FORZA PARIS PER CHI? Anche loro incastrati nell'accozzaglia che in Sardegna sancirà una nuova stagione politica anche per il crinale di Arcore..
  • Energie per l’Italia - 0,3%
  • Sardegna Civica - 0,3% . Sassari Gaetano Alfredo Cau Forni, Angelo Francesco Cuccureddu noto Franco, Giommaria Giuseppe Deledda noto Gionni, Pietro Demurtas, Maria Paola Demuru, Giuseppe Manca, Antonia Angela Mattu nota Angela, Antonella Mette, Pina Mulas, Salvatore Andrea Pala noto Andrea, Maria Vittoria Porcu nota Mavi, Maria Lucia Tirotto.
Olbia Tempio Marco Battista Cuccu noto Marco, Lucia Caterina Masala, Maurizio Pais, Massimo Rizzu, Valentina Ruiu, Anna Maria Maddalena Stangoni.
Nuoro Angela Arca, Pamela Delrio, Marco Demuru, Giovanni Ladavera Lubrano, Gian Marco Mura, Veronica Rizzu.
Ogliastra Pietro Muceli, Maria Salvatorica Siri.
Oristano Attene Gianfranco, Garau Simona, Maira Giovanna, Manca Giorgia, Mura Gian Luca.
Cagliari Isabella Boi, Mauro Borsetti, Roberto Caredda, Giorgio Concas, Alessia Cossu, Pier Paolo Cotza, Erica Cugis, Raimondo Deiana, Valerio Doa, Elio Mameli, Simonetta Melis, Doriana Perra, Stefano Piano, Marco Pisano, Valentina Pischedda,
Anna Rita Soggiu, Monica Stella, Marco Sulis, Antonina Usala.
Medio Campidano Stefano Camboni, Marino Ibba, Elena Massa, Maria Francesca Pinna.
Carbonia - Iglesias Giorgio Alimonda, Valentina Cattari, Ilenia Mura, Gianfranco Trullu.
Come fate a fidarvi di questi candidati, non per nulla i sondaggi gli danno al 0,3%; nulla se non fosse che questi voti offerti a Sardegna civica fanno bottino alla Lega, a FI di Berlusconi, e a fratelli d’Italia delle Meloni etc.

Massimo Zedda
Quí non c’é neppure il bisogno di commentare. É la sinistra delle vergogne che non esiste piú, eppure loro insistono, ci contano ancora. Riconfermarli alla guida Regionale della Sardegna, il risultato sarebbe quello di dare continuità all'amministrazione attuale. Chi vota per questa coalizione dovrebbe sapere giá come sarà il prossimo futuro, vale a dire, peggio del tempo passato, e di quello attuale...
Partito Democratico - 12,6%
Sardegna in Comune - 6,3%
Futuro Comune - 3,1%
Noi la Sardegna - 2,6%
Campo Progressista Sardegna - 1,6%
Liberi e Uguali - 1,4%
Cristiano Popolari Socialisti - 1,2%
Progetto Comunista per la Sardegna - 0,5%

Francesco Desogus: Movimento 5 Stelle - 23,5% ( Si chiama Francesco Desogus il candidato del Movimento Cinque Stelle per le elezioni regionali in Sardegna. Si vota domenica 24 febbraio per eleggere il presidente della Regione e il Consiglio regionale. Il M5S é unica forza politica concreta che a differenza dei partiti tradizionali merita lo scettro della volontà di cambiare partendo dei bisogni del territorio, accorpando a sé la nuova pacifica rivoluzione che ormai va avanti lenta e inesorabile da oltre un decennio. Il M5S non ha mia tradito i suoi elettori ed é la prima volta che partecipa alle Regionali in Sardegna. Al momento attuale e per come si prospettano i tempi futuri quale migliora scelta possono fare i sardi se non quella di volere cambiare veramente i paradigmi della politica che fino a oggi gli ha considerati cittadini di serie B; e con chi se non con il M5S.

Mauro Pili
Sardi Liberi - 4,1% ( in Mauro Pili io vedo la solita minestra riscaldata. Pili ha avuto già l’occasione di amministrare la Sardegna, ma anche lui a suo tempo non lasciò il segno; o meglio, non fece nulla per risolvere i problemi che oggi fanno collassare il sistema produttivo sardo. Onore per le sue battaglie, anche se non hanno mai portato frutti. per me non é il candidato giusto per portare la Sardegna fuori dalle problematiche che la affliggono da sempre. Comunque meglio lui che tutti gli altri schieratisi con i partiti italiani, fuorché il M5S, naturalmente..)

Andrea Murgia: Autodeterminazione - 1,8% (altro nostalgico di sinistra che fu candidato con Renato Soru nel 2009. Per il resto vi mando al significato di base con la quale danno nome al partito, dando all'elettore poco accorto l’illusione che “Autodeterminazione” sia espressione principale con la quale ogni sardo dovrebbe lottare per la propria terra. Come é detto però trattasi di autentica illusione. Andrea Murgia di autodeterminazione non esprime nulla, se non quella di conquistarsi una poltrona dove poi con il suo ipotetico 1,8% non avrà i numeri neppure per aprire bocca. Fará bene solo al suo conto in banca; per i sardi non cambia nulla).

Paolo Maninchedda: Partito dei Sardi - 1,4% ( professano la rivoluzione intelligente, ma io nelle sue fila vedo solo dei volta gabbana fra sardi, che non gli ha portati da nessuna parte. Parole, parole, parole, ma niente di fatto se non per disgregare )

Vindice Lecis :Sinistra Sarda - 1,1% ( che vuol dire sinistra sarda? Nulla; secondo me non esistono. Non ha senso, e votarli é segnale di grande inconsapevolezza )

Il mio auspicio é che i sardi si guardino bene dal dare il loro consenso alle solite accozzaglie. Il M5S corra da solo come di tradizione, e parte con un bel 23,5%. Hai sardi dunque basterebbe poco per dare una spallata e mandare il Maggioranza il M5S. Sicuramente i benefici si vedrebbero da subito sia sulle problematiche industriali delle Sardegna, che del comparto agro-pastorale. Non lasciatevi sfuggire questa occasione per cambiare il corso della storia anche in Sardegna..

Di BAROLUS VIGINTI

sabato 20 ottobre 2018

A chi fa paura lo Spread?

Spread, sappiano dove lo mettiamo lo spread...
..é l'unica arma che hanno a disposizione per terrorizzare i mercati reali, e i comuni mortali, ma é un bene secondo me che venga usato e manipolato per dare segnali di obiezione, in questo caso, all'Italia per via del cambio di rotta rispetto alle politiche partitocratiche tradizionali. Per ció per il governo attuale é piú opportuno resistere e andare avanti senza fare passi indietro in rispetto del programma intrapreso, e nel rispetto degli elettori che si aspettano il cambiamento.
In breve vuol dire vuol che deve essere il mercato globalizzato insieme al sistema finanziario a dovere cambiare i paradigmi, devono essere loro ad adeguarsi alle esigenze dei paesi, delle zone geografiche UE, dove ancora cerca di resistere la vera e unica economia reale.
D'altronde i veri contrappositori della sana rivoluzione in atto sono pochi, e il restanti chiedono garanzie; gli industriali, ad esempio, che si aspettano segnali confortevoli e di sicurezza da parte della politica, e li trovano. Il M5S ha giá risposto a queste aspettative con il programma di governo, e la realizzazione.
I pochi che pensano al proprio introito da dietro invalicabili "barricate" (banche e multinazionali in primis) sono i "nemici" conclamati dell'umanità; sono loro a mettersi di traverso creando le condizioni che avvelenano quel sistema sano che passo dopo passo va sempre piú concretizzandosi, e bloccando ogni accenno di cambiamento usando appunto lo spauracchio dello Spread.
É giusto peró fare una precisazione: nel caso il M5S tiene duro e va avanti senza farsi condizionare o intimidire dalle minacce, saranno loro poi a dovere adeguare tutti quei paradigmi che furono concepiti a beneficio di alcuni, e a scapito i molti.
É tempo di cambiare e lo Spread usato a scopo persuasivo, come arma impropria, non deve impaurire nessuno se non a loro stessi che né azionano l'asticella.

giovedì 18 ottobre 2018

UE minaccia bocciatura finanziaria 2019

Bisogna tornare indietro circa di due anni per capire le angherie contemporanee a danno del governo giallo-verde, e degli italiani, da parte del governo europeo.
Sui conti pubblici allora l'UE concesse 13,6 miliardi di flessibilità in cambio di “maggior sforzo, che tradotto in parole spicciole, vuol dire che si poteva sforare sul patto di stabilità, riconoscendo in effetti che i conti non erano poi tanto male ( secondo loro ):
Ora viene spontaneo constatare che nonostante la rigorosa scrupolosità nella formulazione del Def per il 2019, Bruxelles si mette a fare le pulci sull'Operato del governo.
Cambiò persino nome: da patto di stabilità, diventò legge di bilancio, e permetteva uno sforamento di 13,6 miliardi di euro ( se la memoria non mi tradisce ) e che si rivelò non certo una buona mossa considerando poi gli effetti negativi sui conti in generale durante l'amministrazione Renzi, il pinocchio di Rignano Val D'Arno.
Non so voi, ma io mi sento ingannato e preso in giro dal governo Europeo. Il problema dunque non é certo il DEF in se ma bensì le intenzioni del governo che prevede di sviluppare politiche a misura di cittadino; dimostrando il contrario di quanto abbiano fatto loro in passato in zona euro, oltre che in misura vergognosa anche in Italia per mano di una finta Sinistra e della Destra berlusconiana .
La domanda ora é: come mai seppur in condizioni peggiori di oggi, gli stessi personaggi, al secolo Pierre Moscovici e Valdis Dombrovskis, commissario degli affari esteri, e il presidente Junker, nel 2016, in riferimento al Def di allora, si complimentarono addirittura con l'Italia; mentre in questo caso, nonostante un quadro specifico piú prudente, rivoluzionario e ambizioso, rischia di essere bocciato?
Da rammentare poi di quanto sotto il Governo Renzi abbia fatto lievitare il debito pubblico, vale a dire circa cento miliardi di euro in piú. Il Def attuale per il 2019 non corre questo rischio perché sono bene specificate quali sono le misure che permetterebbero che il margine di 2,4% abbia ripercussioni finali che provocherebbe un'aumento del debito pubblico. Per altro il governo ha ben specificato i tempi di recupero tramite alcune riforme e tagli mirati fra privilegi sprechi inutili, e ridimensionamento delle ricapitalizzazioni degli utili aziendali, guerra ai grandi evasori, alla fuga di capitali, etc. etc..
E su chiesto pare sia assodato e chiaro: sono questi i motivi la quale la finanziaria rischia di essere bocciata. Se la riforma prevederebbe la solita solfa che permetterebbe ancora di spremere le parti piú deboli, nessuno si sarebbe messo di traverso, e questo appare chiarissimo.
Per tanto il problema é sempre lo stesso:-i signori apolidi della globalizzazione- ( come direbbe il filosofo Diego Fusaro ); in particolare, i potentati finanziari, non vogliono concessioni incisive a favore dei cittadini...
Per quanto riguarda la manomissione della riforma, scoperta dal presidente Conte, l'impressione é quanto segue:
Negano l'evidenza, ovvero, pur di non ammettere la manomissione, vogliono fare credere che era già scritto. Come se il presidente del consiglio Conte e gli altri ministri del Movimento fossero tutti degli imbecilli per non essersi accorti prima.
Ma vi sembrano credibili?
Anche la Lega segue la china della menzogna...
a questo punto la mia impressione é che il governo insieme alla Lega giungerà presto alla conclusione.
Gli italiani dovrebbero capire che il M5S ha tutti contro e vogliono ristabilire il sistema che si stava mangiando l'Italia, stroncando la rivoluzione in corso. Sarebbe un colpo mortale per la sovranità italiana, e sarebbe la fine di un nuovo orizzonte che si stava concretizzando...

É dura ma bisogna andare avanti senza mollare.
Sanno che hanno perso, e lo sapranno ancora meglio a Maggio quando si andrà alle urne per le Europee, per questo fanno di tutto per cercare di coprire di ridicolo il governo, e in particolare il M5S.
I Cittadini stanno dalla nostra parte, non esiste altra alternativa per gli italiani che produce se non la strada già. intrapresa dal M5S.
Passate parola, non permettete alla partitocrazia italiana di rovinare tutto.

Sulla questione anche Vittorio Sgarbi non perde l'occasione di sparare a zero contro il M5S, in particolare contro Di Maio, per tanto rivolgo in sintesi le mie impressioni:
Concedere l'immunità parlamentare a questo pazzo é un crimine contro l'umanità...
Ma voi credete che lui, come tanti altri, media compresi, abbiano letto ( prima e dopo ) il testo in questione?
Questo succede solo dopo che il presidente professor Conte, si é accordo delle aggiunte da mani "anonime".
Il pratica volevano attribuire al M5S delle manovre non previste e fuori dalla linea esecutiva del M.
D'altronde é sempre stato così, la lealtà verso il M5S non é mai stata prerogativa degli avversari; anche per questo hanno sempre perso comunque, e perderanno in futuro. Gli italiani ormai sono vaccinati, non cadranno piú in questa sorta di trappoloni..

Di Barolus Viginti