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sabato 7 gennaio 2017

Roberto Saviano critica Gramsci ma in effetti cerca solo di specchiarsi...


Colpa del processo evoluzionistico dell'umanità ( forse Saviano involontariamente o coscientemente sente questo) siamo secoli fermi e quasi radicalizzati agli ideali dei pensieri dei grandi che ci hanno preceduto, e su cui si basa la filosofia odierna di riferimento.
La tecnologia elettronica ha tolto le capacità di fare nuovi slanci di qualità nella crescita delle coscienze. Non parliamo poi delle ultime generazioni che vivono con lo smartphone nelle mani distaccati dalla realtà, dalla storia e dalla voglia reale di conoscenza, a loro volta incapaci di elaborare e analizzare il mondo che gli circonda; credono illusoriamente di risolvere tutto con un clic, mentre invece stanno svuotando la mente di ció che l'evoluzione cosmica gli ha equipaggiati. L' evoluzione cosmica appunto: ma mentre il Cosmo evolve, l'umanità si é fermata all'interesse materialistico di un'Era, scordando che esiste anche un'altro nutrimento importante, che é la parte spirituale da cui nascono altre esigenze per potere vivere la vita terrena serenamente e in sintonia con il mondo.

Anche gli intellettuali, i sapienti di ogni tempo e le tante discipline scientifiche sono fermi legati a dei punti di riferimento da cui hanno estratto ogni mattone della loro formazione. I filosofi contemporanei sicuramente sono fermi a quanto dice Platone, Aristotele, Kant e poi Marx, e così via fino ai grandi pensatori del 900 di cui anche Gramsci si guadagna un posto al sole. Una ricchezza infinita di conoscenze, eppure non bastano ad unificare specificamente il pianeta.

Non esiste altro oltre i riferimenti che portano a queste grandi menti, che lasciano essenziali e prodigiosi insegnamenti, ma nonostante gli sforzi di chi divulga questi pensieri, l'umanità non riesce piú a fare uno slancio di qualità evoluzionistica, come successe in passato nelle tante civiltà che hanno preceduto il cosiddetto illuminismo. Stiamo galleggiando in un'immensità di sapienza e di esperienze, da cui ancora non riusciamo ad estrarre le energie per andare oltre il materialismo, e del senso di appartenenza tribale per identificarci in una sola pacifica società ( non per nulla l'umanità divisa in classi dominanti, e masse inerti destinate a subire cose disumane, di cui anche l'attuale regime finanziario totalitario che rende tutti quanti schiavi; e stiamo parlando della parte piú evoluta del mondo ) mancano dunque le volontà di volere gli abitanti di questo pianeta unici nella totalità della carne e dello spirito, allorché meritevoli di rispetto reciproco perché composti dagli stessi mattoni della vita.

Ecco Saviano forse ha visto delle pecche nel pensiero di Gramsci, in effetti rimproverava queste mancanze di buona moralità tipiche degli uomini e delle donne di questo mondo; sicuramente ha visto quella parte umana che rispecchia se stesso e forse tutti quanti noi, da qui il diritto di moralizzare a sua volta; con questo Saviano non ferma certo la grandezza di Gramsci.
Per tanto penso che Antonio Gramsci continua ad insegnarci e stupirci; d'altronde é abituato a farlo da morto a dispetto di chi a suo tempo volle spegnere la sua mente..

Di Barolus Viginti

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