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venerdì 30 luglio 2010

Tremorti: La nuova manovra finanziaria

La nuova manovra economica:
Taglio a Regioni e comuni significa alzare il livello di povertà.
Intanto sugli evasori fiscali e sui capitali all'estero solo una strettina leggera leggera, non si sa mai..... con le quote latte POI, fanno ridere il mondo da anni...
Pari pari alla riforma universitaria il ritorno alla preistoria é imminente!
"an vedi oh! Semo messi porprio bene, semo messi!"
e DEU itta depu faidi probiviri......


Sì alla manovra: via libera a tagli per 25 miliardi Quote latte, Ue delusa: "Così violano le norme"

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Dopo un iter parlamentare di due mesi la manovra taglia il traguardo. Il decreto rispetta gli impegni chiesti da Bruxelles sul deficit e mette al riparo l’Italia dalle turbolenze finanziarie. Tra le novità: riforma delle pensioni, tagli agli enti locali, diminuzione degli stipendi ai parlamentari

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Roma - Dopo un iter parlamentare di circa 2 mesi la manovra economica taglia il traguardo. La Camera ha approvato in via definitiva il decreto di correzione dei conti italiani con 321 voti a favore, 270 contrari e 4 astenuti, confermando il testo del Senato, l’unico ramo del Parlamento che ha apportato modifiche al provvedimento. Correzioni che, secondo il governo, hanno migliorato il decreto non alterandone i saldi. Ma è sulle quote latte che Bruxelles torna a bacchettare l'Italia discendosi "delusa" per una norma presente in Finanziaria che sarebbe contraria alle regole Ue.
Una manovra da 24,9 miliardi Il disco verde al testo è arrivato con doppia fiducia, prima a palazzo Madama, poi Montecitorio dove il provvedimento è arrivato blindato. Dopo la pubblicazione in Gazzetta ufficiale, attesa già per domani, la manovra sarà quindi legge dello Stato. La manovra da 24,9 miliardi è stata approvata dal Consiglio dei ministri lo scorso 25 maggio per rispettare gli impegni chiesti da Bruxelles sul deficit (ridurlo dal 5% del pil del 2010 al 3,9% nel 2011 e al 2,7% nel 2012) e mettere al riparo l’Italia da ulteriori turbolenze finanziarie. Una manovra pesante, riconosciuta da tutti come necessaria, ma contestatissima fin dalla sua approvazione. In trincea, in primis, i governatori sul piede di guerra contro i "pesanti" tagli alle Regioni. A contestarla anche molte altre categorie: dalle Province e i Comuni, ai disabili, i farmacisti, gli ambientalisti, i magistrati fino ai diplomatici e i rappresentanti del mondo della cultura.
I nodi irrisolti Molti, tuttavia, sono i nodi che la manovra lascia irrisolti, a partire dalle riduzioni ai trasferimenti per le Regioni, le quote-latte sulla cui proroga del pagamento delle multe pende la possibile apertura di una procedura di infrazione da parte della Commissione europea e la stretta sui diplomatici, la cultura e la sicurezza. Tutte "grane" per il governo che si riproporranno fra qualche mese, in autunno, quando l’esecutivo dovrà varare la sua prima legge di stabilità, la ex Finanziaria. Molte invece le novità che saranno a brevissimo legge dello Stato. È in arrivo il blocco degli stipendi per i dipendenti pubblici, la riforma delle pensioni e i tagli per Regioni, Province e Comuni. E ancora, la riduzione delle retribuzioni dei manager, la stretta sull’evasione fiscale e le assicurazioni, i tagli ai ministeri e ai costi della politica. Entrano anche le norme per la libertà d’impresa, i rincari dei pedaggi autostradali e la sanatoria per oltre 2 milioni di "case fantasma". Intanto, oggi dopo la Camera, anche palazzo Madama ha approvato il taglio di mille euro agli stipendi dei senatori, così come indicato in manovra. Per il Senato arrivano complessivamente risparmi per 35 milioni di euro.
Scontro sulle quote latte La Commissione Ue è delusa di apprendere che l’Italia ha votato una misura che sembra essere contraria alle regole sul rimborso delle multe per il superamento delle quote latte. Ora esaminerà sotto il profilo giuridico il testo votato e non esiterà a intraprendere l’azione necessaria contro l’Italia se la misura non è conforme alle regole Ue. bruxelles ha appena inviato una lettera all’Italia in cui chiede con "urgenza" di essere informata sulla disposizioni approvate. E questo, per capire se le misure "sono in linea con la normativa europea e con gli impegni politici ripetuti presi dal governo italiano di imporre un’applicazione rigorosa ed effettiva del sistema delle quote latte in Italia". In quella missiva Bruxelles mette anche in guardia l’Italia sul fatto che, ogni modifica alle regole fissate nel 2003 sulla rateizzazione del pagamento delle multe per le quote latte, potrebbe violare le norme Ue sugli aiuti di Stato. È la prima volta, nella ventennale vicenda delle quote latte, che Bruxelles prospetta questa eventualità.

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